“Non volevo uccidere, ma provare a difendermi. Il coltello con cui ho ferito Muratovic lo aveva tirato fuori lui”. E’ questa la ricostruzione del 20enne di origini magrebine fermato insieme al fratello 25enne per l’omicidio di Leonardo Muratovic, il pugile 26enne di Aprilia, ucciso sabato notte, davanti a un pub di Anzio, vicino a Roma.
I due rispondono di omicidio in concorso: si sono costituiti martedì sera, presso la caserma Gianicolense dei carabinieri della Capitale, accompagnati dal loro avvocato, e il più giovane ha confessato di aver accoltellato la vittima. “Mio fratello non c’entra nulla”, ha aggiunto il giovane, ma anche lui era presente al momento dell’aggressione e sulle loro tracce si erano messi, da subito, gli agenti della polizia che indagano sul caso. Tutte le testimonianze portavano a loro, e quando ieri si sono presentati in caserma, era già pronto il decreto di fermo emesso dalla procura di Velletri.
I fatti risalgono alla notte tra sabato e domenica. La vittima conosceva chi lo ha aggredito e da una prima ricostruzione l’omicidio sembrerebbe scaturito da un litigio iniziato all’interno del locale Bodeguita, e terminato con l’accoltellamento, in strada. Muratovic è arrivato nel locale e dopo poco ha discusso con il ventenne: in pochi secondi la tensione si è alzata e al primo spintone sono intervenuti i due buttafuori del locale che hanno fatto uscire Muratovic e gli altri due. Il 26enne è stato ucciso da un’unica coltellata al petto e gli inquirenti sono arrivati alle due persone fermate grazie alle testimonianze di chi ha assistito alla lite.
Il maggiore dei due fratelli ha un precedente per lesioni mentre il ventenne, responsabile dell’accoltellamento, è incensurato. Entrambi sono ora detenuti nel carcere di Velletri, dove nelle prossime ore si terrà l’interrogatorio di convalida davanti al gip, e dove è in cella anche Fahrudin Muratovic, padre della vittima, che domenica scorsa ha accoltellato i due buttafuori del Bodeguita, nel parcheggio del commissariato dove erano stati convocati dalla polizia come persone informate sui fatti. L’uomo dovrà rispondere di duplice tentato omicidio.