Il carrozzone del Festival di Sanremo è partito. I cantanti in gara sono noti, così come i testi delle loro canzoni. La squadra di conduttori, salvo aggiunte dell’ultimo minuto, è al completo: Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, ‘capitanati’ dal direttore artistico Claudio Baglioni. Quel che, almeno in parte, resta ancora avvolto dal mistero è la lista degli ospiti.
Baglioni butta un nome di qua, la Rai lancia una conferma di là, c’è anche chi ufficializza da solo la sua presenza (vedi Fiorello). Ma è evidente come ancora manchi qualche tassello alla line-up. Probabilmente verrà svelata centellinando le star e aumentando la curiosità. Di sicuro, almeno stando a quanto si sa fino a oggi, quello di Baglioni verrà ricordato come uno dei Festival più italiani di sempre. E il suo fiore all’occhiello, inutile negarlo, è proprio Fiorello.
Lo showman, in gara all’Ariston nel 1995, manca su quel palco dal 2001, quando fu ospite di Raffaella Carrà. Negli anni è stato corteggiato in ogni modo: in tutte le edizioni è spuntato il suo nome come papabile conduttore o personaggio di punta. Ma poi niente, Fiorello non aveva mai ceduto. E’ servito l’sms di un ‘capitano coraggioso’, nato il suo stesso giorno e con cui è legato da un rapporto di amicizia, a convincerlo a buttarsi in un’impresa che può essere gloriosa come massacrante. Lui, però, ha messo da parte la paura e ha deciso di aprire il Festival facendo lo “scaldapubblico”. Inutile negarlo: è il più atteso della settimana.
Freschissima la conferma ufficiale dell’arrivo, sempre la prima sera, di Laura Pausini. Baglioni l’aveva già anticipato, a dire la verità, ma ora c’è la certezza. Il suo nome, con quello di Fiorello, assicura alla serata di apertura del Festival un pubblico di fan e affezionati anche oltre i confini italiani. Altri grandi nomi italiani che potrebbero spuntare nel corso delle successive serate sono quelli di Gianna Nannini, Negramaro e Renato Zero, oltre all’ormai quasi certo Biagio Antonacci. E, per uscire dal mondo musicale, il direttore artistico ha nominato tre icone del Festival dei fiori che potrebbero “fare una capatina”: Pippo Baudo, Fabio Fazio e Carlo Conti.
Rimane indecifrabile, invece, la lista delle presenze internazionali. Al momento, sono solo due le esibizioni straniere annunciate: quella di Sting insieme a Shaggy, per presentare il loro nuovo album a quattro mani, e quella di James Taylor. Con, però, un diktat preciso: portare sul palco qualcosa con una matrice italiana. D’altronde, da un Festival così tricolore, non ci si poteva aspettare nulla di diverso. E chissà che non sia proprio questa la formula giusta.