“Quando sono arrivata al ministero ho trovato un lavoro già avviato sul quadriennio alle superiori. Per mia cultura istituzionale porto sempre avanti le idee di chi mi ha preceduto. Ho quindi preso il tempo necessario per approfondire e capire bene i termini della questione, ho definito le procedure e posto i limiti che mi sembravano necessari e chiesto un ampliamento della platea di istituti anche al Sud che non era stata prevista. Quando tutto mi è parso pronto, ho dato il via alla sperimentazione dall’anno scolastico 2018-2019 su cento classi di altrettanti istituti. Alla fine della sperimentazione l’insieme dei decisori politici – quindi anche le scuole – se riterrà positivo l’esperimento, potrà farlo diventare curricolare e strutturale. A quel punto sarà necessario rivedere l’insieme dei cicli scolastici per rendere armonici i contenuti studiati nelle diverse classi e penso che elevare l’obbligo scolastico diventerà un elemento utile e necessario. Nessun effetto annuncio, quindi, e nessuna contraddizione ma un processo ragionato che dovrà essere condiviso da tutti”. Così la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli su La Stampa in merito all’estensione dell’obbligo scolastico fino ai 18 anni di età.
RIDUZIONE MEDIE. “La revisione dei cicli è un processo inevitabile se si vuole migliorare la qualità dell’apprendimento. Abbiamo già preso le misure necessarie per rafforzare il sistema da 0 a 6 anni. È necessario ora intervenire negli anni successivi, nel modo di studiare dalla quarta e quinta classe della scuola primaria: deve esserci un rapporto diretto tra l’apprendimento e il percorso che si segue”. Così la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli su La Stampa in merito alla riduzione da tre a due degli anni di scuola media. In particolare sull’ipotesi di accorciare il ciclo scolastico delle medie, la ministra sottolinea: “Abbiamo iniziato in questi giorni a ragionarci. Gli argomenti su cui si discute sono la durata, le materie, le modalità di studio ma in un’ottica di armonizzazione di tutti i cicli in modo da non creare scompensi”. E aggiunge: “È chiaro che nella legislatura non ci saranno i tempi per una riforma, ma voglio offrire una proposta che permetterà di avere gli strumenti per affrontare il tema nei tempi giusti. L’obiettivo è portare il maggior numero di ragazze e ragazzi ad avere una formazione migliore, ridurre il gap tra Italia e il resto dell’Ue per numero di laureati, di diplomati, di Neet e di studenti che abbandonano le scuole”.
In merito alla riforma scolastica, Fedeli chiarisce: “Stiamo ragionando sulla sperimentazione dell’Erasmus nelle secondarie. Stiamo verificando la possibilità che in tutti i percorsi formativi i ragazzi studino la lingua inglese”. Il piano della ministra prevede poi anche di “rilanciare l’apprendimento della lingua italiana grazie al contributo di Luca Serianni, linguista e filologo da poco in pensione che metterà la sua vasta competenza al servizio gratuito del ministero e degli studenti. Abbiamo percorsi di istruzione e formazione professionale che, come in Germania, offrono agli studenti le competenze necessarie per essere in grado di entrare nel mondo del lavoro che è in continuo mutamento e ha bisogno di maggiore qualità”.