Approvata una norma ad hoc sul Superbonus in Cdm. Entrando nel dettaglio, sarà riconosciuto il credito d’imposta per tutti i lavori realizzati al 31 dicembre di quest’anno, mentre per le opere ancora da effettuare viene confermato il bonus al 70%. Ai singoli soggetti con Isee inferiore a 15mila euro sensibilmente aumentato in base ai componenti del nucleo familiare, si garantisce il credito del 110% anche per la quota di lavori non asseverati al 31 dicembre. “In buona sostanza – si sottolinea – chi non ha concluso i lavori entro l’anno non si troverà nella grave condizione di dover restituire tutti i crediti fino a quel momento maturati”. In secondo luogo, per i lavori non conclusi al 31 dicembre e per compensare la quota che scenderà dal 110 al 70%, lo Stato interverrà utilizzando il fondo povertà con riserva di aumentarne la capienza durante l’esercizio finanziario.
Le opposizioni non ci stanno. “Per mesi il governo ha criticato il Superbonus, con dichiarazioni che lo hanno definito un”allucinazione’ da parte del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e addirittura la ‘più grande truffa ai danni dello Stato’ secondo la premier Meloni. Tuttavia, oggi assistiamo a un cambio di rotta. Siamo nel circo della politica”, sbotta il deputato di Avs, Angelo Bonelli. E il capogruppo alla Camera di Italia viva, Davide Faraone, attacca: “In questi mesi Fratelli d’Italia e Lega hanno denunciato, in tutti i modi, i guasti del provvedimento voluto dal M5S. Poi alla chetichella hanno deciso di conservarne un po’. La ‘coerenza’ della Presidente del consiglio vale meno di una bandierina di Forza Italia”.