“Ho chiuso il bar adesso nel centro di Torino e torno a casa con la tristezza nel cuore per i tanti ragazzi e ragazze con ferite da taglio che cercavano soccorso. Voglio ringraziare il dottor Angelo Giglio e un anonimo infermiere per l’assistenza che hanno prestato”. Era notte fonda quando l’ex assessore alla Casa di Torino e ex capo di segreteria del sindaco di Roma Ignazio Marino, scriveva questo post su Facebook, circa 17 ore fa. Roberto Tricarico è attualmente titolare di un bar nella centralissima via Garibaldi a Torino: il bar ‘Roberto’.
Nel locale che Tricarico gestisce con un socio, ieri sera sono arrivate persone ferite in fuga dalla calca e dal panico scoppiato in piazza San Carlo. Queste persone sono state accolte e medicate nel bar da un infermiere che si trovava nel locale con quanto disponibile nella cassetta del pronto intervento.
Si è poi aggiunto un medico, che abita in zona, e che passando davanti al bar ha visto i feriti. Il dottor Angelo Giglio, camice bianco di un Sert, ha subito prestato soccorso. “Ho medicato una decina di persone con ferite procurate cadendo sui vetri nella folle corsa del fuggi fuggi generale. Non erano gravi: erano comunque riusciti a percorrere il lungo pezzo di via Garibaldi che porta al bar. Ma avevano bisogno di primissime cure ed erano sotto choc”, dice il medico.
“Quando gli chiedevamo cosa fosse accaduto qualcuno parlava di un rumore sordo udito in piazza, ma non sapevano dire cosa fosse accaduto di preciso, solo che tutti avevano cominciato a fuggire a correre”, racconta Gigli che si dice “stupito per la presenza di tutti quei vetri di bottiglia nella piazza”. “Le prime cure somministrate al bar sono andate avanti sin oltre l’una. C’è un clima di paura crescente ormai per gli attentati: e il Sistema di emergenza degli ospedali sempre più dovrà affrontare queste situazioni di crisi dovute al panico di piazza”.
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