“Non si torna indietro sulla transizione energetica, non si torna indietro dall’accordo di Parigi”. È quanto ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, parlando al XII summit Ue-Cina a Bruxelles all’indomani dell’annuncio del presidente Usa Donald Trump, che ieri ha ufficializzato il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi. E ha aggiunto: “Cina e Unione europea sono d’accordo sulla necessità di soluzioni internazionali. In nessun ambito questo è più importante che nella leadership della transizione globale alle energie pulite e nell’applicazione completa dell’accordo sul clima di Parigi”.
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L’Unione europea e la Cina proseguiranno la lotta contro il cambiamento climatico “con o senza gli Stati Uniti”. È quanto ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in conferenza stampa congiunta con il premier cinese Li Keqiang e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker
PUTIN NON GIUDICA TRUMP. “Non vorrei giudicare Trump, perché è stato il presidente Obama a prendere queste decisioni” di aderire all’accordo di Parigi e “forse l’attuale presidente Usa ritiene che non siano pensate nel modo opportuno” o “forse pensa che non ci siano le risorse necessarie” ma gli Stati Uniti avrebbero potuto optare per modificare i loro obblighi senza uscire dall’accordo, dal momento che il documento è un “accordo quadro”. È quanto ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, parlando al forum economico di San Pietroburgo all’indomani dell’annuncio del presidente Usa.
CARBONE COMPETITIVO. Il consigliere economico di Trump, Gary Cohn, in un’intervista alla Cnbc, ha detto che il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima aiuterà il mercato dell’energia a rimanere competitivo, permettendo un potenziale ritorno sulla scena dell’industria Usa del carbone. Nonostante la concorrenza del gas naturale economico, “a un certo punto del ciclo il carbone sarà di nuovo competitivo”, ha detto.
DURO IL VATICANO. “Un disastro per l’umanità e per il pianeta”. Così monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia accademia delle Scienze commenta ai microfoni di inBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane, la decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di sfilarsi dall’accordo sul clima di Parigi. Un accordo importantissimo che avrebbe permesso la riduzione di due gradi del riscaldamento globale. “Questo – aggiunge mons. Sorondo – è andare contro quello che ha detto il Papa, che si basa nella Laudato si’ sul consenso scientifico, e quindi contro la scienza. Una “decisione terribile” vista l’importanza dell’America che potrebbe dare il cattivo esempio ad altre nazioni, sottolinea monsignor Sorondo secondo il quale “quello che muove il presidente statunitense sono i gruppi petrolieri che lo hanno appoggiato nella campagna elettorale e che hanno influenza su di lui. Gruppi che già accusavano il Papa su questi temi e a cui non interessa il clima. Qui c’è una scelta che non è razionale, nel senso che non è scientifica e che viene fatta solo per interesse economico” . Interessante secondo monsignor Sorondo è la posizione europea che è rimasta ferma nella difesa dell’accordo di Parigi: “L’Europa deve riempire un vuoto che lascia l’America e fare la guida in questa situazione. E’ l’ora dell’Europa appoggiata dalla Cina e dall’Asia”.
GIAPPONE CONTRO USA. Il governo del Giappone non approva la decisione del presidente Usa. Il ministro per l’ambiente, Koichi Yamamoto, ha parlato di decisione “contraria all’intelligenza umana”. Il Giappone, secondo un comunicato del ministro degli Esteri Fumio Kishida, “confidava di lavorare con gli Stati Uniti nel quadro degli Accordi di Parigi”. Il ministro dell’Ambiente, da parte sua, si è detto “deluso” e “arrabbiato” per l’annuncio del presidente Usa, qualificandola in una conferenza stampa come “contraria alla intelligenza dell’umanità”.