Donald Trump ha ceduto. Quarantott’ore dopo la marcia dei suprematisti bianchi a Charlottesville, con l’attacco del 20enne bianco simpatizzante neonazista che con la sua auto si è lanciato contro i manifestanti antirazzisti, il presidente degli Stati Uniti si è deciso a condannare esplicitamente Ku Klux Klan, suprematisti bianchi e neonazisti, citandoli per nome e definendoli “ripugnanti”.
Il pressing proveniente da destra e sinistra si era fatto insistente dopo che, nelle ore successive ai fatti della Virginia, Trump aveva espresso una condanna ritenuta troppo morbida e generica esprimendosi contro “odio, intolleranza e violenza da molte parti” e senza citare esplicitamente i suprematisti. Parlando dalla Casa Bianca, dove ha incontrato il ministro della Giustizia Jeff Sessions e il direttore dell’Fbi Christopher Wray proprio per fare il punto sulla vicenda di Charlottesville, Trump ha affermato: “Il razzismo è il male e coloro che provocano violenza in suo nome sono criminali e delinquenti, compresi il KKK, neo-nazisti, suprematisti bianchi e altri gruppi d’odio, che sono ripugnanti per tutto ciò che ci è caro in quanto americani”.