Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha fatto marcia indietro sulla minaccia di bloccare parzialmente l’amministrazione a causa del rifiuto dei democratici di finanziare il muro alla frontiera con il Messico. Lo hanno riferito The Hill e Washington Post, affermando che Trump lo abbia detto ai leader repubblicani al Congresso, ritrattando cos’ l’affermazione fatta ad agosto durante un comizio a Phoenix, in Arizona.
Citando fonti legislative, i due hanno affermato che il presidente e i repubblicani hanno raggiunto un accordo per mettere da parte la richiesta di 1,6 miliardi di dollari per il muro, formulata dall Casa Bianca, che si era scontrata con una dura opposizione. A Phoenix, a fine agosto, il magnate aveva detto di essere disposto ad affrontare la chiusura delle attività federali, il ‘government shutdown’: “Costruiremo quel muro, dovessimo anche chiudere il governo”, “i democratici ostruzionisti non vogliono che lo facciamo” ma “penso che nessuno sia interessato a una serrata del governo”.
Questo per far pressione sul Congresso, per arrivare all’approvazione questo mese di una delle sue priorità: i fondi per costruire il muro alla frontiera messicana, tra le sue principali promesse elettorali, destinata ad arginare l’immigrazione. Per i democratici, si tratta invece di una linea rossa che non può essere superata. E i loro voti sono necessari per approvare le leggi in materia di bilancio al Senato. Alcuni repubblicani, in particolare quelli degli Stati vicini alla frontiera, sono scettici sulla costruzione di una barriera che, tra l’altro, Trump vuole far pagare al Messico.
Il Congresso ha tempo sino al primo di ottobre per rifinanziare l’amministrazione federale, fino cioé all’inizio del nuovo anno fiscale. Se Congresso e Casa Bianca non arriveranno a un accordo, se non sarà approvata la legge almeno per mantenere la continuità dei fondi approvati nell’attuale anno fiscale, i vari dipartimenti dell’amministrazione saranno obbligati allo stop parziale delle loro attività. È successo l’ultima volta alla fine del 2013, quando il senatore repubblicano Ted Cruz forzò la chiusura in relazione ai fondi per l’Obamacare, la riforma sanitaria di Barack Obama.