Pronti già da domani a mettere a disposizione gli spazi del parco divertimento di Gardaland per la campagna di vaccinazione anticovid. L’ad del parco divertimenti, Aldo Maria Vigevani, spiega a LaPresse di aver dato “immediata disponibilità” e di essere solo in attesa del via libera “per un drive-in dove somministrare i vaccini”.
Messo a punto e aggiornato il protocollo di sicurezza, il parco può riaprire le porte ai visitatori già dalla fine di aprile, qualora dovesse arrivare l’ok delle istituzioni. L’accesso al parco sarà consentito solo su prenotazione: non basterà più, dunque, solo il biglietto d’ingresso. Di norma, in anni precedenti alla pandemia da covid 19, Gardaland è ‘visitata’ da “25mila persone al giorno”. Nel 2020 le presenze sono state poco meno della metà. Una riduzione dei flussi che si è inevitabilmente riversata sui livelli occupazionali. Accanto ai 230 impiegati “fissi, – come fa sapere Vigevani – assumiamo 1.500 lavoratori stagionali. Quest’anno, invece, ne abbiamo assunti meno della metà”. “Abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione – sottolinea – ma no ristori in senso stretto”.
L’auspicio è che presto si torni a una vita quanto più normale possibile “anche perché nell’indotto valutiamo che siano coinvolte circa 3mila strutture tra bar, ristoranti, strutture ricettive”. “Davvero non vediamo l’orda di ripartire”, assicura Vigevani. “Abbiamo studiato i flussi delle persone che vengono al parco – spiega l’ad – e, in ottica covid, preso decisioni che ci permettono di garantire elevati standard di sicurezza”. Il protocollo, messo a punto lo scorso anno, è stato aggiornato: sensi di marcia alternati nei viali di Gardaland, stuart per ricordare agli ospiti del parco di tenere la mascherina indossata e di mantenere le distanze, la sanificazione delle giostre dopo ogni ‘giro’ e una app per evitare le cose fisiche alle attrazioni.
Così, per esempio, per salire sul Blu tornado, basterà prenotarsi dalla app e recarsi all’attrazione quando è il proprio turno evitando code e assembramenti. “Soprattutto si eliminano le attese – conclude – così 8 ore al parco sono effettivamente fruttuose”.
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