Tornano alla mente le parole di un vecchio saggio, Vujadin Boskov: “Finché va tutto bene, va tutto bene e sei un Dio; ma dopo due sconfitte di fila sei un povero idiota”.
Mandorlini (nella foto) sicuramente non è un idiota anche se di sconfitte di fila ne ha prese tre. Tuttavia un po’ di adrenalina nel suo Verona che fino a poche settimane fa era lanciatissimo nelle zone alte della classifica occorre sicuramente iniettarla. L’incarico arriva contro l’Atalanta che in questo senso è una squadra decisamente scomoda perché Colantuono sta ricominciando a trovare quegli equilibri che avevano reso la sua squadra una solidissima e compatta macchina in grado di difendere bene e contrattaccare benissimo. E a quanto si è visto negli ultimi minuti della partita contro la Roma, anche di imporre il suo gioco.
Al Verona mancheranno sia Jankovic che Cacciatore, entrambi squalificati dal giudice sportivo dopo la sconfitta con la Fiorentina. Cambia dunque tutta la difesa con Romulo che torna nel ruolo di terzino destro. Confermata la coppia offensiva con Toni e Iturbe, confermatissimi in attacco, dovrebbe giocare Martinho, leggermente favorito su Juanito Gomez. Anche l’Atalanta ha problemi in difesa perché Colantuono deve fare a meno di Bellini, Yepes, Del Grosso e Raimondi. Difesa da inventare con quindi con Canini e Brivio in esterna e la coppia Stendardo-Cazzola al centro.
Nei 30 i tra Verona e Atalanta nella massima serie sono solo sei i successi dei veneti, 13 le vittorie nerazzurre. Prima della sconfitta nel derby col Chievo, il Verona aveva vinto tutte le precedenti sei partite giocate al Bentegodi in questo campionato, segnando sempre almeno due gol: da considerare che il Verona, nemmeno nell’anno dello scudetto di Bagnoli con Elkaer, Galderisi e Fanna era arrivato a segnare così tanto: 25 gol dopo 14 giornate.
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