“Sostituire il 118 con il Numero unico di emergenza 112 mette a rischio la vita di chi chiede aiuto”. Così a LaPresse Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana sistema 118. “Perché farlo se l’Europa ci chiede un’introduzione parallela?”, aggiunge.
Perché è in disaccordo sull’introduzione del numero unico?
“Bruxelles con una direttiva europea chiede di introdurre il 112 parallelamente agli altri numeri di soccorso già esistenti: invece l’Italia lo ha sostituito in modo arbitrario al 118, trasformandolo in numero unico. Una scelta irrazionale che rischia di allungare il tempo complessivo della risposta al singolo intervento, e che toglie chance di sopravvivenza”.
Un minuto guadagnato può essere decisivo per la sopravvivenza?
“Anche 40 secondi guadagnati permette più del 5% di possibilità di salvezza. Costringere i cittadini al doppio passaggio in alcuni casi può comportare il rischio di allungamento dei tempi complessivi dell’intervento di soccorso, i quali a seconda dei casi e delle gravità possono avere un ruolo concausale o diretto nel condizionare un esito infausto. Perché rischiare se l’Europa non ce lo chiede?”
Qualche esempio?
“Nel caso di un arresto cardiaco, ogni minuto che passa il cuore di quella persona perde il 10% della possibilità di tornare a battere. E succede almeno 60mila volte l’anno in Italia, circa 8 volte all’ora, cioè 164 casi al giorno, il che si traduce in morte. Chi di noi cederebbe quel 10% nel giorno maledetto in cui dovesse essere vittima di un incidente nel nome di un meccanismo operativo che nessuno ci ha imposto? È necessario riflettere, immedesimandosi nella persona che, sentendosi morire, chiede aiuto”.
Ha mai confrontato dal punto di vista scientifico i tempi tra la chiamata e l’intervento ‘prima e dopo’ l’istituzione del Nue?
“È in atto uno studio. Partiamo da tempi di intervento del 118 efficientissimi. L’avverbio ‘parallelamente’ è chiaro in inglese, perché in italiano è stato tradotto come ‘sostitutivo’ disattendendo così l’Europa? Inoltre sostituire il 112 al 118 ha portato a spendere soldi pubblici per costose Centrali uniche di risposta. Per cosa? Per un doppio passaggio che allunga i tempi. Quando bastava potenziare i software dei carabinieri con i traduttori automatici.
Gli aspetti positivi del 112?
“È ottimo per lo scopo per cui era stato pensato: cioè per tutti quei turisti che si trovano in un Paese europeo di cui non conoscono la lingua e in situazioni di emergenza non sanno quale numero chiamare”.
Se potesse fare un appello al Governo?
“Chiederei al ministro dell’Interno Matteo Salvini e al ministro della Salute Giulia Grillo di consentire agli italiani di continuare secondo normativa europea a chiamare per le emergenze sanitarie direttamente il 118″.