Dopo la partenza dell’ultimo soldato Usa dall’Afghanistan, per i talebani è arrivato il momento di spartirsi il potere e il controllo del territorio. Secondo quanto trapelato prima dai media internazionali, e successivamente confermato dagli stessi studenti coranici, il loro leader Hibatullah Akhundzada diventerà la guida suprema del Paese con poteri simili a quelli detenuti dall’Ayatollah Ali Khamenei in Iran. L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare già giovedì. Il mullah Abdul Ghani Baradar, noto per essere stato liberato dal carcere in Pakistan su richiesta degli Usa e per aver guidato i negoziati a Doha, dovrebbe invece diventare il responsabile degli affari quotidiani come capo dell’esecutivo. Altri ruoli chiave dovrebbero andare a Sirajuddin Haqqani, influente leader all’interno del movimento, e a Mawlawi Mohammad Yaqoob, figlio del fondatore dei talebani, il mullah Muhammad Omar.
Non è ancora chiaro se i leader verranno affiancati da un consiglio e se questo sarà inclusivo, comprendendo anche personalità politiche come l’ex presidente Hamid Karzai e Abdullah Abdullah, che hanno partecipato ai negoziati. Di certo nessun ruolo apicale verrà affidato alle donne. In un’intervista con la Bbc, il vicecapo dell’ufficio politico dei talebani in Qatar ha affermato che le donne potrebbero continuare il loro lavoro, anche ai “livelli più bassi” del governo, ma nei posti più alti o nel gabinetto “potrebbe non esserci” una donna.
La spartizione del potere sta facendo emergere “dissidi tra i talebani”, ha spiegato a LaPresse Giuliano Battiston, contributor dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), tra loro c’è “una spaccatura storica tra la componente militare e la componente politica” e una tra “la vecchia guardia, della provincia di Kandahar e la componente dell’Est che ha le proprie radici nelle province orientali del Paese e che fa capo alla rete Haqqani”. Riguardo al nuovo governo, ha detto poi Battiston, una delle ipotesi emerse “è quella di una struttura con il leader supremo a capo, e sotto di lui un consiglio di 12 o 13 persone che includa esponenti talebani e membri esterni”.
Intanto il Regno Unito ha avviato le trattative con i talebani per garantire un passaggio sicuro ai cittadini britannici e afghani che sono rimasti nel Paese e che vogliono uscirne. I colloqui, che coinvolgono funzionari britannici e membri “senior” talebani, si stanno svolgendo a Doha, in Qatar. E proprio dal Qatar è arrivato un team di tecnici all’aeroporto di Kabul che si occuperà della ripresa delle operazioni nello scalo.
Il presidente Usa Joe Biden è tornato a parlare del ritiro delle truppe in un lungo post pubblicato su Facebook in cui ha ribadito che era ora di porre fine alla guerra ed “è tempo di guardare al futuro”. Parlando della politica Usa in Afghanistan, il presidente russo Vladimir Putin ha criticato il coinvolgimento di Washington dicendo che la presenza militare statunitense ha avuto un “risultato nullo se non negativo”.