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Autostrade, estate nera: tra il crollo di ponte Morandi e tragici incidenti

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

Estate da incubo per le Autostrade, che negli ultimi due mesi sono state teatro di tanti, troppi gravissimi incidenti. L’ultimo in ordine di tempo si è verificato questa mattina lungo la A1 tra Orvieto e Fabro. Si sono scontrati un’auto e un tir, che si è ribaltato incendiandosi. A perdere la vita sono stati Michele Melillo, l’uomo che era alla guida della macchina, e il figlio di 10 anni Marcello, che viaggiava con lui. Salva invece mamma Esther, che è stata ricoverata in gravi condizioni. Questo è solo uno dei tanti episodi che, tra esodi e controesodi, hanno insanguinato le strade italiane.

A rendere eclatante quanto siano elevati i rischi per chi si mette in viaggio è stato soprattutto il crollo del ponte Morandi a Genova, costato la vita a 43 persone. Il cedimento del pilone numero 9 poteva essere evitato? Probabilmente sì. Dal 28 febbraio 2018, come anticipa il sito dell’Espresso, la Direzione generale per la vigilanza del ministero delle Infrastrutture, il Provveditorato alle opere pubbliche di Genova e la Direzione maintenance e investimenti esercizio della società Autostrade per l’Italia sapevano che il viadotto aveva problemi di sicurezza. Lo dimostra una lettera firmata dal direttore della manutenzione, Michele Donferri Mitelli, che mette in guardia il ministero delle Infrastrutture sui rischi per il ritardo nell’approvazione del progetto esecutivo di rinforzo del ponte. In otto mesi, però, denuncia il settimanale, nessuna iniziativa è stata presa per evitare il disastro. Immediata la replica della società Autostrade, che sottolinea come si trattasse “di una ordinaria comunicazione con cui la competente direzione del Ministero delle Infrastrutture viene sollecitata per l’approvazione del progetto di miglioramento delle caratteristiche strutturali del viadotto Polcevera”. Per Autostrade “risulta, quindi, assolutamente fuorviante e non veritiera l’interpretazione del settimanale secondo cui si sarebbe trattato di una ‘lettera d’allarme’ che metteva in guardia sulla ‘non sicurezza’ del viadotto”. Anche su questo capitolo dell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi toccherà alla Procura di Genova fare piena luce.

Gravissimo anche l’incidente del 6 agosto sul raccordo autostradale Bologna-Casalecchio, all’altezza di Borgo Panigale. Un’autocisterna è rimasta coinvolta in un tamponamento a catena. La forte esplosione che ne è seguita ha fatto crollare un tratto della A14. L’autista del mezzo pesante è morto sul colpo e un centinaio di persone sono rimaste ferite. Solo l’efficienza di forze dell’ordine e soccorritori, che hanno fatto sgombrare la zona in una manciata di minuti, ha permesso di evitare il peggio.

La catena di morti sulle autostrade italiane non si ferma certo qui. Nel solo mese di agosto sono decine le vittime della strada. Il mese si è aperto con l’incidente del 2 agosto a Sorrento: una coppia di giovani fidanzati di Roma che stavano tornando dalle vacanze in Costiera Amalfitana sono stati travolti e uccisi sulla A1 mentre cercavano di spostare sulla corsia di emergenza l’auto in panne. E per tutto il mese notizie di questo tipo si sono susseguite quasi ogni giorno. Automobilisti e camionisti sono morti a Firenze, Messina, Catania, Arezzo, sulla tangenziale di Mestre, a Pescara. Praticamente nessuna regione è stata risparmiata. Impossibile non chiedersi se mettersi in viaggio sia ancora sicuro.

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