Nba-Lab, le bollette de #ilPresidente: i Bulls si aggrappano a Gasol

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Dopo la cassa con il raddoppio di ieri notte #ilPresidente torna alla carica con le bollette e i pronostici sui sei match in programma a partire dalle ore 1:00 italiane. Tanti i dubbi legati alla presenza di alcune star del calibro di Curry, Rose e Kobe Bryant.

 

IL RADDOPPIO

Charlotte Hornets-Phoenix Suns: con il recupero di Al Jefferson i calabroni hanno ritrovato un importante interprete sotto canestro. Il tassello giusto per dare l’assalto ai playoff? Contro i Suns non sono permessi passi falsi.

Golden State Warriors-Atlanta Hawks: Curry o non Curry? La presenza o meno dell’Mvp (alle prese con qualche problemino dopo la super sfida con Okc) non dovrebbe cambiare la carte in tavola. Gli Hawks non sono più quelli dello scorso anno e una vittoria in quel di Oakland risulterebbe una vera e propria impresa.

Dalla Mavs-Orlando Magic: nonostante i precedenti dei Magic in Texas siano piuttosto positivi, il team di Mark Cuban non può rallentare la propria marcia verso i playoff. Con un Parsons in versione All Star i Mavs possono sognare.

 

LA X

Miami Heat-Chicago Bulls: alla AmericanAirlines Arena l’Under è una costante. Un punteggio basso potrebbe favorire un finale incerto. Nei Bulls oltre all’infortunato Butler è in dubbio anche Rose. Un’assenza che potrebbe spianare la strada di Wade e soci verso il successo.

 

I MARCATORI

Pau Gasol: con Butler ai box e Rose non al top lo spagnolo è chiamato ad una prova di forza contro un cliente ostico come Whiteside.

Kobe Bryant: nonostante i problemi alla spalla il Black Mamba rappresenta la chiave per l’ottavo successo stagionale dei Lakers. Allo Staples arrivano i Nets: un team alla portata.

Kemba Walker: la difesa dei Suns è un colabrodo. Le assenze di Bledsoe e Knight permetteranno a Kemba di fare il bello e il cattivo tempo?

Carmelo Anthony: contro i Blazers dovrebbe arrivare un Overone. Tra i top scorer Melo non può mancare.

Dirk Nowitzki: nonostante Parsons stia attraversando un momento di forma da urlo, il tedesco è ancora l’ago della bilancia dei texani.