Che non sia una stagione facile per il Brescia i tifosi delle rondinelle lo hanno scoperto praticamente fin dalla prima giornata; e nonostante le ambizioni del tutto naturali di una piazza e di una tifoseria che è abituata a obiettivi di un certo rilievo, ormai tutti danno per scontato che quella che stanno vivendo sarà una stagione di transizione. Ma pur nella convinzione di dover convivere con l’anonimato, il Brescia riesce a doversi confrontare ogni settimana con tutta una serie di emergenze che rendono il compito di Cristiano Bergodi (tecnico del Brescia, nella foto) sempre più problematico.
L’impegno in programma oggi con l’Avellino è reso difficilissimo dalle molte e significative assenze. Il test che ha visto Andrea Caracciolo allenarsi per qualche minuto e poi dare forfait per via di una brutta bronchite è solo l’ultimo di una serie di indisponibilità che vede sicuramente esclusi dallo starting eleven Sodinha, Lasik e anche il giovane Valotti che poteva essere un’ottima alternativa all’Airone. L’unica buona notizia è il recupero in extremis di Juan Antonio che come Corvia sarà regolarmente a disposizione (anche se l’ex romanista partirà probabilmente dalla panchina) e la buona condizione di Oduamadi che si appresta a giocarsi la qualificazione al Mondiale con la Nigeria e sarà dunque assente nel prossimo match.
L’Avellino è reduce da una brutta scoppola interna (0-3) contro il Palermo ma Rastelli, che per tutta la settimana ha predicato “calma e buon senso” dopo una sconfitta pesante più nel risultato che nella qualità del gioco espresso, recupera Castaldo e Fabbro. A Brescia rivedranno invece una vecchia conoscenza, Galabinov, giocatore che per lungo tempo sembrava in predicato di passare al Brescia quando giocava nel Lumezzane dove aveva accumulato oltre cinquanta presenze in due anni.
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