Mentre l’Eurogruppo cambia presidente, continuano le trattative diplomatiche per dare il via libera al Recovery Fund. La cancelliera Angela Merkel, favorevole ad un ambizioso piano di rilancio, ha parlato a Berlino con il premier olandese Mark Rutte, capofila dei cosiddetti Paesi ‘frugali’, che considera il progetto troppo generoso e lo vorrebbe ancorare ad un preciso piano di riforme. Con le sue richieste, Rutte potrebbe allungare i tempi della trattativa, trasformando il Consiglio Ue della settimana prossima in una tappa, più che un traguardo.
Merkel, però, chiede di agire in fretta. E lo fa anche il premier Giuseppe Conte, reduce di un tour diplomatico tra Lisbona e Madrid, preludio ad un faccia a faccia ben più difficile in Olanda. Al canale spagnolo ‘Nius’ Conte sottolinea che la rapidità del Recovery Fund è una chiave per dare una risposta adeguata. “Più rischiamo di ritardare, più rischiamo di elaborare una proposta inefficace – argomenta il premier -. Se noi lasciamo che si distrugga il mercato unico, i danni ci saranno anche per l’Olanda”.
Sul fronte interno, Conte nega possibili rimpasti all’orizzonte o piani per creare un partito tutto suo. Incalzato sul Mes, l’inquilino di Palazzo Chigi sostiene che non sia mai stato un tabù. Da solo, per il momento, di certo non servirebbe. “Affrontarlo adesso significherebbe are una battaglia astratta, che addirittura può diventare ideologica”. Insomma, solo a negoziato concluso “avremo tutti gli strumenti sul tavolo, li studieremo, uno per uno, aggiorneremo le valutazioni”.
Ad una domanda più leggera, di nuovo sul Recovery Fund, Conte scherza: per convincere i Paesi frugali si potrebbe ricorrere al tiramisù. “Ci tiriamo su noi e tiriamo su l’Europa”, dice ironico ai giornalisti iberici. Rutte può avere posizioni ruvide, ma non si nega mai alle battute e l’umorismo. Conte volerà da lui, a L’Aja, venerdì sera, proprio per convincerlo a far presto. Sarà interessante capire se, al di là di risate, convenevoli e rigidità di facciata, si potrà intravedere una qualche intesa italo-olandese.
L’accordo, intanto, è arrivato sull’Eurogruppo, ma a sorpresa: per sostituire il portoghese Mario Centeno, che il 15 si dimetterà , è stato eletto presidente l’irlandese Paschal Donohoe. Non ce la fa, quindi, la spagnola Nadia Calvino, appoggiata apertamente da Italia, Francia e tutto il fronte mediterraneo. Al terzo posto, fuori già dopo il primo turno, il ministro lussemburghese Pierre Gramegna. Calvino, facendo li auguri al vincitore, si dice pronta a collaborare fin da subito per “un piano di rilancio robusto, che non lasci indietro nessuno”.