In versine parziale ma il decreto aprile dovrebbe essere – finalmente – in dirittura d’arrivo. Se il governo spera di trovare la quadra entro la fine della settimana, infatti, è possibile che ci sia “una distinzione tra i provvedimenti”, ha spiegato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione sul Def, perché “la cifra è cresciuta, la mole di interventi è molto ampia, faremo il massimo e cercheremo di conciliare rapidità e qualità delle misure”.
Per far fronte al ‘cigno nero’ dell’economia italiana, che affosserà a fine anno il Pil fino al -8% (ma Confindustria teme addirittura un -10%) – e sul recupero per il 2021 le stime (+4,6%) sono “prudenziali” – il governo mette in campo “una manovra espansiva imponente, di un’entità mai raggiunta dal Dopoguerra ad oggi”, spiega il titolare di via XX Settembre, con la quale il deficit schizzerà al 10,4% e il debito al 155,7% ma “non mette a repentaglio la finanza pubblica”. Una parte delle risorse sono già state utilizzate nel decreto per la liquidità e nel Cura Italia, ed è proprio da qui che si è partiti ad Aprile: “Stiamo lavorando sulla base degli ordini del giorno, terremo conto delle indicazioni di tutti i gruppi politici”, assicura Gualtieri promettendo “un ulteriore spazio per le proposte del Parlamento”.
Nel testo che dovrebbe essere varato nei prossimi giorni dal Cdm – e su cui si è tenuta una nuova riunione di maggioranza a Chigi – c’è lo stop all’Iva sulle mascherine per tutto il 2020, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e degli strumenti di supporto al reddito già in vigore: “Nessuno deve perdere il lavoro a causa dell’epidemia – dice Gualtieri – Il sostegno sarà erogato finché ce ne sarà bisogno”. Rinnovato anche il bonus autonomi, che dovrebbe salire a 800 euro e prevederà una procedura snellita: per chi lo ha già chiesto sarà sufficiente un click sul sito Inps. Non basta: “Stiamo ragionando su un nuovo strumento temporaneo in favore dei nuclei familiari che non hanno reddito, pensioni o sussidi pubblici e oggi si trovano in difficoltà economiche”, spiega Gualtieri, aggiungendo che verrà prorogata per due mesi la Naspi e ci sarà un indennizzo per colf e badanti rimasti senza lavoro. Sul versante fiscale “saranno riproposte le sospensioni, semplificazioni e agevolazioni già disposte finora”, mentre saranno individuate nuove e specifiche cause di esclusione per l’applicazione degli ISA che saranno comunque riparametrati.
Sul fronte imprese arriveranno “specifiche forme di sostegno a fondo perduto per chi ha subito l’impatto della crisi” – per le Pmi si pensa a un fondo da almeno dieci miliardi di euro – e agevolazioni su affitti e taglio delle bollette per le utenze non domestiche, mentre si studiano interventi per il rafforzamento patrimoniale delle imprese e l’anticipazione di 12 miliardi per la riscossione dei crediti vantati nei confronti delle Pa. Per Comuni, province e città metropolitane sarà stanziato un ulteriore fondo da 3,5 miliardi, di cui il 30% sarà anticipato a stretto giro.
“Nessun tono trionfalistico, siamo consapevoli che attraversiamo una fase estremamente difficile – assicura Gualtieri – ma riusciremo a venirne fuori”. A sostegno della ripresa ci sarà una politica di bilancio espansiva sia nel 2020 che nel 2021, anche con specifici incentivi, come lo stanziamento di 6 miliardi l’anno per investimenti fino al 2031, e la disattivazione degli aumenti dell’Iva e delle accise che “costituisce una fondamentale operazione di pulizia del bilancio pubblico e punta a ridurre la pressione fiscale nella fase della ripresa di 1,1% di Pil”. In questo modo, dice Gualtieri, si restituiscono “maggiori margini di politica economica”. Nel futuro c’è la riduzione del rapporto debito/Pil, con l’obiettivo di tornare alla media Ue nell’arco di un decennio.