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Germania al voto, chi è Merkel: dall’infanzia nella Ddr a ‘Mutti’ cancelliera

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Dopo 12 anni alla guida della Germania, Angela Merkel si prepara ad essere rieletta per un quarto mandato da cancelliera. I tedeschi, stando ai sondaggi, sceglieranno nuovamente l’idea di stabilità che ‘Mutti Merkel’ rappresenta, consentendole di rimanere alla guida del Paese e di battere ancora una volta lo sfidante socialdemocratico di turno.

È già riuscita nell’impresa tre volte: contro l’ex cancelliere Gerhard Schröder nel 2005, contro l’ex ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier nel 2009 e contro l’ex ministro delle Finanze Peer Steinbrück nel 2013. Quest’anno la sfida è con l’ex presidente dell’Europarlamento Martin Schulz.

Merkel può vantare di avere guidato il Paese attraverso due grandi crisi: quella dell’euro e quella migratoria. Entrambe hanno attirato su di lei critiche, di eccessivo rigore nel primo caso e di troppa apertura nel secondo. Ma nonostante il suo ultimo mandato non sia stato facile, soprattutto per via delle tensioni interne sorte con la sua decisione di adottare la ‘politica delle porte aperte’ rispetto ai rifugiati, la leader della Cdu a novembre scorso ha scelto di ricandidarsi.

A suo favore, in termini di consenso, ha giocato l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, che agli occhi degli elettori l’ha messa in evidenza come leader stabile rispetto a leader imprevedibili come appunto Trump o il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyp Erdogan. Se venisse effettivamente rieletta, Merkel potrebbe arrivare a eguagliare il record di permanenza alla cancelleria attualmente detenuto da Helmut Kohl, che il governo lo guidò per 16 anni, dal 1982 al 1998.

La “ragazza dell’Est”, come la ribattezzò proprio il suo ex padrino politico Kohl, da tempo è diventata per i connazionali una specie di ‘Mutti’, cioè ‘mamma’, che impone disciplina e al tempo stesso protegge. Ma nonostante la sua lunga esperienza politica – 63 anni, dal 2000 alla guida della Cdu e cancelliera dal 2005 – per Merkel è stata una campagna elettorale dura: ha dovuto affrontare numerose contestazioni da parte dell’estrema destra in ascesa del partito Alternativa per la Germania (AfD) nei comizi tenuti nell’est del Paese.

Uno schiaffo per Merkel che, nata ad Amburgo, nella Germania est è cresciuta, ma dalla regione non viene riconosciuta come ‘propria’. Il suo forte agli occhi dell’elettorato consiste nell’avere combinato il profilo di leader implacabile e razionale, allergica agli eccessi, con quello di donna a suo modo vicina alla gente che, senza figli, sembra avere adottato i suoi connazionali. Sangue freddo e capacità di non cadere nell’aggressività verbale hanno caratterizzato la carriera di Merkel, che si è imposta su chiunque abbia fatto l’errore di sottovalutarla, che fossero il socialdemocratico Schröder o nemici interni alla Cdu.

La svolta politica, per lei, arrivò quando il 22 dicembre del 1999, da segretaria generale della Cdu, invitò i suoi a “emanciparsi” dal patriarca Kohl, responsabile della vicenda di una serie di conti segreti che era venuta alla luce. Merkel prese le redini del partito dopo la rinuncia alla presidenza della formazione da parte dell’ex delfino di Kohl, Wolfgang Schäuble, travolto dallo scandalo. Nata ad Amburgo nel 1954, con il nome Angela Dorothea Kassner, la cancelliera è cresciuta nella Germania Est comunista, la Ddr, nella parrocchia di un villaggio in cui il padre, di convinte posizioni di sinistra, era pastore protestante.

Dopo gli studi fra Lipsia e Berlino si è sposata a 23 anni con un compagno di studi, Ulrich Merkel, del quale conserva il cognome nonostante il matrimonio sia durato soltanto cinque anni. Conobbe poi Joachim Sauer, allora sposato e con due figli, che diventò prima il suo consigliere per la tesi di dottorato in Fisica e poi nel 1998, dopo alcuni anni di convivenza, suo marito. Merkel non fu tra la folla dei tedeschi dell’Est che il 9 novembre del 1989 celebrarono fra lacrime e birre la caduta del Muro di Berlino, ma venne a sapere della notizia uscendo dalla sua sauna settimanale e preferì rimanere a casa.

Con un passato di segretaria di propaganda delle gioventù comuniste nell’Accademia delle scienze di Berlino, prima della caduta del muro aveva preso contatti con gruppi dell’opposizione, e a febbraio del 1990 entrò nella Cdu. Nel 1991 Kohl la scelse come ministra della Gioventù. Da allora Merkel scalò posizioni fino a diventare segretaria generale e poi presidente della Cdu, ma nel 2002 il partito candidò alla cancelleria il bavarese Edmund Stoiber, il quale però fallì. Così tre anni dopo Merkel scrisse una doppia pagina di storia diventando sia la prima donna, sia il primo politico cresciuto nella Germania Est a diventare cancelliere tedesco. 

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