Nel mezzo di un nuovo ‘caso Aquarius’ con la nave Lifeline, che ha circa 230 migranti a bordo, respinta per ora sia da Malta sia dall’Italia, i dubbi della cancelliera tedesca Angela Merkel su una effettiva soluzione al tema dell’immigrazione durante il summit Ue della prossima settimana riflettono le incertezze che incombono anche sul minivertice di domenica a Bruxelles. All’incontro informale indetto dal presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker hanno aderito almeno 16 Paesi: inizialmente si era parlato di un summit a otto, con la partecipazione di Italia, Francia, Spagna, Germania, Grecia, Austria, Bulgaria e Malta. Da allora altri otto leader hanno manifestato la volontà di partecipare (Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Finlandia, Slovenia e Croazia). “Il presidente (della Commissione Ue Juncker ndr.) ha convocato questo incontro informale sulle questioni di immigrazione e asilo” e “l’obiettivo è di lavorare con i capi di Stato e di governo interessati a trovare una soluzione europea in vista del summit europeo”, fanno sapere da Bruxelles. L’invito è dunque aperto a tutti ma i Paesi del Gruppo Visegrad – cioè Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia – hanno escluso di partecipare, definendo “inaccettabili” le proposte che si prevede di discutere in quella sede.
Le aspettative sono alte, dopo che l’Italia ha messo le mani avanti facendo presentare al nostro ambasciatore a Bruxelles una riserva formale sui fondi europei concessi alla Turchia per impedire ai profughi di accedere alla rotta balcanica. E sull’eco dello scontro verbale, aspro, violento, che coinvolge il presidente francese Emmanuel Macron e i due vicepremier italiani Matteo Salvini e Luigi Di Maio che mal hanno digerito il paragone fra “il populismo e la lebbra” arrivato dall’inquilino dell’Eliseo.
In questo clima Berlino cerca di sminuire l’importanza del summit domenicale, sottolineando che si tratta soltanto di “un incontro di lavoro“. Secondo la cancelliera tedesca non ci sarà una dichiarazione finale, un dietrofront rispetto alla “bozza di dichiarazione” di cui si era parlato nei giorni scorsi. “Domenica sarà un primo scambio fra Stati membri interessati e colpiti, niente di più e niente di meno”.
E Merkel frena anche sul vertice del 28 e 29 giugno, che “non raggiungerà una soluzione al problema complessivo dell’immigrazione“, e prevedendo piuttosto accordi bilaterali, trilaterali e multilaterali.
Al summit tutti i 28 leader Ue dovranno discutere di una riforma del sistema di asilo, che è sotto pressione in particolare dopo lo scoppio della crisi migratoria del 2015. Fra le nuove idee, l’Ue sta valutando l’ipotesi di allestire delle “piattaforme di sbarco” fuori dall’Unione europea per analizzare le richieste dei migranti, secondo quanto emerge dalla bozza di conclusioni del summit vista da AFP. Da qui ad allora ci sarà tempo per un chiarimento delle posizioni dei vari Stati membri.