Misure restrittive, ma diversificate in base alla situazione pandemica delle regioni. Chiusura dei centri commerciali nel weekend. Limiti agli spostamenti tra le regioni ad alto rischio e per tutti in tarda serata. Chiusi musei e mostre. Didattica a distanza fino al 100% per le scuole di secondo grado. Riduzione al 50% della capienza dei mezzi pubblici. Sono queste alcune delle misure restrittive previste nel nuovo DPCM che il premier, Giuseppe Conte, si appresta a licenziare. È stato lo stesso presidente del Consiglio a illustrare il nuovo provvedimento in un lungo e articolato intervento alla Camera dei Deputati.
“Nelle ultime settimane la recrudescenza della pandemia ha visto una moltiplicazione significativa dei contagi. La curva dei contagi di sabato ha imposto un nuovo corpus delle misure restrittive da adottare anche prima di mercoledì 4 novembre. L’aumento dei contagi è anche il risultato di una accresciuta capacità di screening. Abbiamo toccato punta di 215mila tamponi al giorno. Sono stati testati poco meno di 10 milioni di cittadini”, ha esordito il premier.
“Registriamo un crescente, preoccupante affollamento degli altri reparti, delle terapie subintensive. Per quanto riguarda le terapie intensive abbiamo poco più della metà dei posti letto attivati. Oggi c’è una rilevante diversità rispetto a marzo, rispetto alla prima ondata. Nonostante gli sforzi, l’evoluzione dell’epidemia risulta molto preoccupante”, ha proseguito Conte.
“Esiste la possibilità che 15 regioni superino la soglia di area critica per le terapie intensive nel prossimo mese. Il quadro epidemiologico descritto è in via di transizione verso uno scenario di tipo 4, con alcuni territori a rischio di tenuta del sistema sanitario. Dobbiamo intervenire con prudenza e massima attenzione per nuove misure più restrittive con una strategia contenitiva, va modulata sui territori in base alle criticità dei territori”, ha sottolineato il presidente del Consiglio.
“Prevista la chiusura in giorni festivi e prefestivi centri commerciali. Chiuderanno musei e mostre. Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio. Saranno posti limiti alla circolazione delle persone in tarda sera. Introduciamo a livello nazionale la possibilità che le scuole secondarie di secondo grado possano passare anche integralmente alla didattica distanza”, ha continuato Conte.
“Siamo consapevoli della rabbia e della frustrazione dei cittadini. Non ci può essere dilemma tra protezione della salute ed economia. Tanto più saremo in grado di piegare la curva dei contagi tanto più potremo allentare le restrizioni. Come governo non arretreremo per garantire ogni tipo di protezione a famiglie e imprese italiane. Daremo tutto il sostegno necessario per tutto il tempo necessario. Nessuno può sentirsi esonerato di fronte a una sfida storica, restiamo uniti”, ha concluso il premier.
Mano testa, infine, all’opposizione: “La proposta di collaborazione” con il Centrodestra “è stata rifiutata, ma se ci fossero ripensamenti la proposta resta sul tavolo, senza confusione di ruoli o sovrapposizioni di responsabilità”, le parole di Conte.