Dalle prime indagini operate sui campioni pervenuti al laboratorio dell’Unità di microbiologia e virologia del Presidio di Pescara, “si può escludere con sicurezza la natura virale della contaminazione”. E’ quanto si apprende dall’Azienda sanitaria locale di Pescara in merito ai malori che hanno colpito circa 180 bambini che frequentano le mense del capoluogo. Escluso anche “il sospetto di contaminante del genere Salmonella /Shigella che in un primo momento era stato da più parti indicato come possibile agente patogeno, dal momento che ad oltre 48 ore dalla semina in coltura non si è sviluppata alcuna colonia significativa. Allo stato attuale i referti di laboratorio già dalla notte hanno cominciato a dare indicazione circa la famiglia di batteri da ipotizzare come responsabile del focolaio di gastroenterite”.
Il sospetto agente eziologico, spiega l’azienda sanitaria, si consolida in una più che ragionevole ipotesi che il patogeno sia rappresentato dal Campylobacter Jejuni, responsabile di gastroenteriti molto diffuse soprattutto nei paesi del Nord Europa e nei paesi dell’Est. “Il batterio che trova diffusione attraverso alimenti, per sua natura è autolimitante e cioè soggetto ad auto estinzione ed è sensibile ad antibiotici a largo spettro e ad eritromicine e macrolidi”, spiegano dalla Asl.
Dal primo giugno a oggi hanno fatto ricorso alle cure nosocomiali 136 bambini e 3 adulti, tutti appartenenti a una collettività scolastica, ben individuata, sulla quale i servizi di Igiene degli alimenti del Dipartimento di prevenzione, in collaborazione con il comando Nas di Pescara, hanno operato già dal 2 giugno provvedendo alla raccolta delle matrici alimentari somministrate nella mensa dei plessi scolastici interessati, al fine di inviare i reperti ai servizi di analisi dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo per le opportune indagini sugli alimenti.
Al momento risultano ricoverati 11 bambini e l’evoluzione della sintomatologia si dimostra “perfettamente rispondente alle terapie adottate. La diminuzione progressiva degli accessi in Pronto soccorso fa presupporre una riduzione del focolaio di gastroenterite”, conclude il comunicato.