La Sony non si ferma e, dopo aver rimasterizzato i capolavori di Lucio Battisti e Lucio Dalla, questa volta si butta a capofitto in un progetto su Fabrizio De André. La raccolta, che uscirà in tre edizioni diverse (4 cd, 4 lp e box con 8 lp), si intitola ‘Tu che m’ascolti insegnami’. 78 brani divisi per tematiche: l’amore e l’universo femminile; la spiritualità il sogno; guerra e pace, potere giustizia libertà; l’infanzia la vita e oltre.
A pensare e curare il progetto, la vedova di Faber, Dori Ghezzi che, presentando il lavoro, spiega come il punto fondamentale fosse “non tradire l’originalità del disco stesso”. E’ lei stessa la prima a pensare che il patrimonio di suo marito vada “restituito al futuro usando tecnologie innovative ma senza oscurare la bellezza naturale”. I brani, quindi, sono stati rimasterizzati rimanendo assolutamente fedeli al suono originale, dividendoli però per temi: “Mi sono occupata di separare le canzoni in argomenti, un po’ come faceva Fabrizio – racconta Dori Ghezzi – ogni disco è un album concettuale”.
Insieme alla moglie di De André, a raccontare il lavoro c’è anche Morgan: “Se Dante è il padre della lingua italiana, lui è quello della musica. La sua è musica impegnata e impegnativa. Quando la ascolti, non puoi fare altro. È gigantesca, ricca. Una voce come la sua nasce ogni trecento anni”.
E su di lui, e sugli altri grandi cantautori italiani, Morgan avrebbe pronto un programma tv, magari da portare in Rai. Anche se, prima ancora, potrebbe approdare al Festival di Sanremo visto che dice di aver inviato “il brano più bello degli ultimi 49 anni”.
Intanto, proprio in Rai, a febbraio andrà in onda il film su De André: ‘Il principe libero’, con Luca Marinelli nei panni di Faber. E Dori Ghezzi, facendo vedere in anteprima alcuni minuti del progetto, che prima della tv probabilmente andrà nelle sale cinematografiche, mette il punto alle polemiche: “Io accolgo i progetti che mi sembrano fatti nel modo più coscienzioso e di sentimento. E’ ovvio che ci siano errori o cose che ho dovuto accettare, in qualche caso è stata falsata la realtà per esigenze di copione. Ma ho sposato il tutto perché mi hanno convinta”.