Indagati due medici per la morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, deceduto in un albergo di Udine il 4 marzo scorso la notte prima della partita tra Udinese e Fiorentina. I due professionisti, dipendenti di strutture pubbliche di Firenze e Cagliari sono stati messi sotto accusa dalla Procura del capoluogo toscano per aver falsificato i certificati di idoneità del giocatore permettendogli l’attività agonistica nonostante avessero rilevato l’esistenza di una grave forma di cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro che l’avrebbe portato alla morte. Astori giocò nel Cagliari dal 2008 al 2014, passò per un anno alla Roma prima di approdare alla Fiorentina di cui divenne capitano e bandiera.
Dunque Astori soffriva di una grave e subdola patologia, difficile da rilevare per cui le cellule cardiache si trasformano in cellule grasse e fibrose rendendo meno elastico il muscolo cardiaco e provocando gravi aritmie. L’attività agonistica spinta di un calciatore diventa in questi casi un fattore di rischio altissimo. Con cardiomiopatie di questo tipo si può condurre un’esistenza normale senza troppi problemi, ma è molto pericoloso sottoporsi agli sforzi di un’attività sportiva a livello professionale. I medici in questione avrebbero falsificato i certificati di idoneità del giocatore permettendogli di continuare a giocare.
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