Dieci giorni da affrontare al…Max. La Juventus si prepara alla volata prima della sosta consapevole che chi si ferma è perduto. Sassuolo, Verona e Fiorentina le tappe da cui passa la rincorsa dei bianconeri, con in mezzo la sfida di Champions con lo Zenit che può già regalare il pass per gli ottavi. Alla vigilia del turno infrasettimanale che vedrà la Juve affrontare con gli emiliani, Allegri mette subito le cose in chiaro: “I punti che abbiamo lasciato all’inizio non ci consentono di avere grandi margini di errore. La vittoria con la Roma ci ha consentito di affrontare lo scontro diretto con l’Inter in condizioni migliori di classifica. Il pari può essere considerato un risultato importante se domani vinciamo. Altrimenti è come aver perso”. Il tecnico tiene alta la tensione: “Non siamo nelle condizioni di poter sbagliare, ma di fare bene. Ci vuole uno sforzo, stiamo giocando tante partite importanti. In questi dieci giorni ci giochiamo molto”. Ecco perché quella contro il Sassuolo, in arrivo domani allo Stadium alle 18.30, “è una partita non da giocare, ma da vincere”. Obiettivo da centrare tenendo conto delle possibili trappole di Dionisi: “E’ una squadra che gioca molto bene, con buona tecnica. Dionisi sta dimostrando di essere bravo, alla prima esperienza in A sta facendo vedere delle buone cose. Dobbiamo essere pronti”.
Promossa la squadra per la prestazione con l’Inter, che continua a indicare favorita per lo scudetto (“a San Siro abbiamo fatto meglio che nel match con lo Zenit, poi nel calcio tutto è opinabile”), Allegri ha lanciato un avvertimento a chi pensa che contro i neroverdi la strada sia in discesa. “Sarà una partita più complicata da preparare rispetto a quella di Milano, ci vorrà un dispendio di energie mentali superiore. Se li lasciamo giocare, ci mettono in crisi. Bisognerà essere compatti, avere pazienza, giocare meglio”. Con la speranza che sia “la prima volta che riusciremo a vincere con due gol di scarto”. E qui non può che riallacciarsi la questione di una manovra che fa una tremenda fatica a concretizzare. “L’attacco non è un problema”, ha chiarito Allegri. E’ tornato Dybala, i suoi gol saranno importanti. Morata ha fatto 21 reti lo scorso anno tra Champions e campionato. Chiesa, 14-16. Ci servono i gol dei centrocampisti”. Vero che con la partenza di Ronaldo non c’è più l’uomo da 30 reti, “ma verranno rimpiazzati da tutta la squadra”, ha assicurato il tecnico. Intanto, domani La Joya sarà in campo dal primo minuto. Così come Chiesa.
Proprio sulla gestione del nazionale azzurro, lasciato inizialmente in panchina contro l’Inter, Allegri ha voluto chiarire: “E’ un giocatore di livello internazionale, ha un dispendio di energie di un certo livello. Arrivava da tante partite giocate di seguito, a San Siro è andato in panchina non per demerito. Ho letto la partita in un certo modo. E’ un punto fermo della Nazionale, ma anche della Juventus. Ma se giocano sempre gli stessi, a gennaio li butto via e ne servono poi altri 20… Sono dei ragazzi, non dei motorini. Ogni tanto vanno lasciati fuori”. Non ci saranno con il Sassuolo, ma solo per problemi fisici, Bernardeschi e Kean. Quanto alla possibilità di lanciare dal 1′ Kaio Jorge, il tecnico lo ha escluso pur spendendo belle parole per il giovane brasiliano. “Ha dimostrato di essere un giocatore interessante e bravo tecnicamente, con grande personalità. Ha lavorato bene, sta crescendo e credo possa fare un’ottima carriera. E’ sveglio, conosce bene il calcio e come si gioca”, ha aggiunto. I bianconeri recuperano in mediana Rabiot e in difesa De Ligt. In porta, turno di riposo per Sczesny: tocca a Perin.