Che succede se vince il No al referendum del 4 dicembre? “Lo scopriremo solo vivendo”. Scherza così il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa per i suoi 1000 giorni di governo, spiegando poi ai giornalisti non italiani il riferimento alla canzone di Lucio Battisti. Renzi ha tagliato un traguardo importante di governo: “Non è usuale che un esecutivo raggiunga il giorno numero 1000. In Italia è accaduto solo a Berlusconi e Craxi. Nei 63 governi dell’Italia repubblicana, il nostro è dunque il quarto per longevità, Berlusconi ne ha avuti due”.
MIGLIOR PERIODO. L’Italia, tre anni fa, “stava attraversando un’ecatombe di posti di lavoro”. “Stiamo andando bene? No. Stiamo andando meglio? Sì”, ha aggiunto il premier. “Questo governo è nato per fare le riforme. Ora la parola è al popolo sovrano”.
PARTITA APERTA. E’ vero, “tutti i sondaggi danno il ‘No’ in testa”, ha ammesso Renzi. Da un lato uno potrebbe buttarla sul ridere: in tutto il 2016 non c’è stato un solo sondaggio che l’ha azzeccata”, ha proseguito Renzi, che però vede “la partita referendaria aperta, per gli indecisi”. Quindi “i 15 giorni dopo i mille” saranno fondamentali per “raccontare la riforma nel merito”, spiega il premier. Infine, ha aggiunto “verificheremo la situazione politica” se al referendum del 4 dicembre vincerà il No.
15 MLN DI VOTI. “Si vince con 15 milioni di voti, a mio parere con il 60 per cento di affluenza. Il tema fondamentale sono gli indecisi”, ha sottolineato successivamente Renzi nel corso della registrazione di ‘Otto e mezzo’ in onda stasera su La7. Secondo il presidente del Consiglio, “è fondamentale portare tanta gente a votare”. Poi, ha aggiunto: “Io non sono nato per fare un governo tecnico, il governicchio. Se si cambia e si continua, ci sono. Se si torna alla grande accozzaglia che è la base politica del No, io non sono capace a fare inciuci e accordicchi”.