Il Milan non muore mai e si tiene ancora aggrappata alla Champions League. Al ‘Wanda Metropolitano’ di Madrid compie il miracolo tanto atteso scardinando il muro dell’Atletico a due minuti dalla fine dopo un match di gelida attesa e di pura sofferenza giocato sul filo dei nervi. Serviva vincere per provare a tenere vive le speranze di qualificazione agli ottavi e grazie al successo del Liverpool che pur già qualificato ha compiuto il proprio dovere vincendo in casa contro il porto, il Diavolo ha sfruttato al meglio l’occasione riprendendosi di fatto quanto gli era stato tiolto a san Siro, quando il pareggio di Griezmann infiammò il finale di gara precedendo di qualche minuto il sorpasso dei Colchoneros, arrivato grazie al rigore di Suarez a tempo scaduto. Ora il destino ha cambiato traiettoria grazie alla rete di Messias, arrivato quest’anno in prestito dal Crotone ed entrato nei minuti finali nella bolgia proprio per tracciare la retta via al Milan. Un successo pesante, arrivato dopo una gara attenta e strategicamente perfetta, che consente al Milan di potersi giocare la qualificazione in casa contro il Liverpool il prossimo 7 dicembre.
La cronaca della partita
Pioli rinuncia a Tomori e Rebic ma recupera Romagnoli. Rafael Leao parte dalla panchina, Krunic titolare. A destra Kalulu mentre a centrocampo Tonali con Kessié. Giroud preferito a Ibrahimovic. Simeone come nella sfida contro il Porto sceglie la difesa a tre, con Savic al posto dello squalificato Felipe insieme a Gimenez ed Hermoso. In mezzo al campo Lemar. Koke e De Paul con Lorente e Carrasco ai lati. Davanti la coppia Griezmann-Suarez. L’Atletico parte veloce e Tatarusanu è subito impegnato in un intervento miracoloso: Carrasco supera Kalulu sulla sinistra e centra per De Paul che conclude al volo con il portiere romeno che risponde di istinto. Il Milan fatica a costruire la manovra e la sfida si fa spigolosa con almeno tre interventi che rischiano di essere sanzionati con il giallo . Con il passare dei minuti la squadra di Simeone prende il comando del gioco ma non graffia troppo e il Diavolo lentamente risale la corrente riposizionandosi stabilmente nella metà campo avversaria. Al 34′ Kalulu prova la botta di prima intenzione con un sinistro che non trova la porta, poi ci prova Giroud ma è un Diavolo che non appare molto minaccioso, quasi sfiduciato davanti alla complessità dell’impresa.
Serve maggiore grinta e più decisione per cercare di sbloccare il match ma il Milan della ripresa non cambia atteggiamento e Pioli ritarda a fare i cambi per provare a a dare una scossa e accendere le speranze di qualificazione. Al 50′ è Griezmann a farsi pericoloso. Il francese va via a Romagnoli e mette al centro per Carrasco. Provvidenziale l’intervento di Kjaer che salva il Milan da una situazione pericolosa. Il Liverpool intanto, già qualificato, fa il suo dovere, si porta in vantaggio contro il Porto e regala dunque ulteriori speranze al Diavolo. In un colpo solo il tecnico emiliano cambia un terzo della squadra inserendo al 66′ Bakayoko, Messias, Florenzi e Ibrahimovic al posto di Tonali, Krunic, Kalulu e Giroud. Con lo svedese al centro dell’attacco il Diavolo si fa più intraprendente e al 71′ si costruisce una clamorosa con Bakayoko che calcia a botta sicura in area ma Savic salva di ginocchio da terra a pochi metri dalla linea con l’Atletico completamente sbandato. Pioli usa anche la carta Bennacer al posto di Diaz per il disperato assalto finale. Ci prova Ibra con un tiro all’86’ che viene parato miracolosamente dal portiere. E’ il preludio all’apoteosi. Messias di testa batte Oblak su un cross dalla sinistra di Kessie che sfrutta un grave errore della difesa madrilena. Il brasliano è libero di giore e così tutta la squadra che rischia il pareggio al 91 con Cunha che in area piccola colpisce male da posizione favorevole non trovando la porta. Ma la notte è tutta del Milan che si tiene ancora aggrappata alla Champions.
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