La direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova, ha annunciato che gli Stati Uniti hanno deciso di ritirarsi dall’agenzia, dopo aver sospeso nel 2011 il pagamento dei contributi.
La responsabile dell’Organizzazione delle Nazioni unite per l’educazione, la scienza e la cultura ha dichiarato in un comunicato che il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha notificato formalmente la decisione. Bokova si è detta “profondamente dispiaciuta” e ha parlato di “una perdita per il multilateralismo”.
Tra i motivi della scelta, gli Usa citano la necessità di una riforma e una presunta “tendenza anti Israele” dell’agenzia. “Questa decisione non è stata presa alla leggera e riflette le preoccupazioni degli Stati Uniti per i crescenti ritardi nei pagamenti nell’Unesco, la necessità di una riforma fondamentale nell’organizzazione e la tendenza anti Israele nell’Unesco”, ha affermato la portavoce del dipartimento di Stato americano, Heather Nauert. Nel comunicato, il dipartimento non fornisce ulteriori spiegazioni.
Nonostante il ritiro come membro, il governo di Washington ha espresso il desiderio di stabilire una missione permanente come Paese “osservatore” nell’agenzia Onu. La portavoce ha spiegato che la direttrice dell’Unesco, Irina Bokova, ha ricevuto notifica della decisione degli Stati Uniti di ritirarsi, così come della volontà di istituire una missione permanente di osservazione. Il governo ha espresso a Bokova il desiderio di continuare a collaborare come Stato osservatore e “contribuire con opinioni, prospettive e conoscenze specializzate” su questioni come “la protezione del patrimonio mondiale, sostenendo la libertà di stampa e promuovendo la collaborazione scientifica e l’educazione”. Nauert ha aggiunto che il ritiro degli Usa dall’Unesco sarà effettivo dal 31 dicembre.