La guardia di finanza ha scoperto mille grandi evasori fiscali che avrebbero sottratto al Fisco 2,3 miliardi di euro in un anno è mezzo. “Non si tratta di piccoli commercianti, artigiani e imprenditori, che rappresentano l’ossatura economica del Paese – sempre da tutelare – e che magari hanno omesso di rilasciare uno scontrino”, spiegano le Fiamme gialle in un comunicato in occasione dei 244 anni di vita.
“Parliamo invece dei grandi evasori, ossia di quei soggetti fiscalmente pericolosi i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi; importi tutt’altro che insignificanti se si pensa che questi evasori, tutti insieme, in un anno e mezzo hanno sottratto allo Stato 2 miliardi e 300 milioni di euro (in media, più di 2 milioni ciascuno). E non ci si riferisce a numeri ancora da accertare o a importi da recuperare a tassazione o incassare da parte del fisco, ma (per oltre la metà, pari a 1,3 miliardi di euro) a valori e beni dapprima ‘congelati’ e poi acquisiti in via definitiva (con la confisca) al patrimonio dello Stato”.
Per corruzione, nell’ultimo anno e mezzo, sono state denunciate, per reati in materia di appalti e altri delitti contro la Pubblica amministrazione, oltre 6.000 persone, il 10% delle quali è finito in manette (644). “Anche i sequestri eseguiti per 800 milioni di euro in tutto il comparto della tutela della spesa pubblica danno il senso dell’efficacia delle misure intraprese se si pensa che 600 milioni sono i sequestri nel solo settore degli appalti e del contrasto alla corruzione”, si legge in un comunicato. “Il valore degli appalti in cui sono state riscontrate irregolarità è di 2,9 miliardi di euro su un totale di gare sottoposte a controllo pari a 7,3 miliardi di euro: il che si traduce nel 40% di irregolarità nell’aggiudicazione delle gare oggetto di indagine. Ma la corruzione – avverte la Gdf – è solo la punta dell’iceberg di un insieme di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone che, operando nel pubblico, procurano danni all’erario: nell’ultimo anno e mezzo le Fiamme gialle ne hanno individuate 8.400, responsabili di un danno erariale da 5 miliardi di euro”.
Sempre più mirati gli interventi per contrastare le frodi fiscali: 128.000 in tutto, tra verifiche e controlli, avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale. Sfiorano i 23.000 i reati fiscali denunciati in un anno e mezzo di attività. Il 67% di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile. 17.000 i responsabili individuati, 378 dei quali finiti in manette. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 1,1 miliardi di euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 5,7 miliardi di euro.
Sono 12.824 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) responsabili di aver evaso, in un anno e mezzo, 5,8 miliardi di Iva. Nello stesso periodo sono stati verbalizzati 6.361 datori di lavoro per aver impiegato 30.819 lavoratori in ‘nero’ o irregolari. Nel settore delle accise, i 5.300 interventi conclusi dalle Fiamme Gialle hanno portato al sequestro di oltre 18.400 tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode. A questi si aggiunge un consumato in frode pari a circa 225.000 tonnellate. Nel comparto del gioco e delle scommesse, eseguiti oltre 6.000 controlli e concluse 352 indagini di polizia giudiziaria.
Le indagini patrimoniali contro le mafie, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le organizzazioni riminali traggono sostento, hanno portato alla confisca (e ristabilito il possesso da parte dello Stato) di beni e valori per 2 miliardi di euro. Ulteriori 3 miliardi sono stati, inoltre, sequestrati, mentre le richieste di sequestro in corso ammontano a 4,6 miliardi di euro. “Il denaro illecitamente accumulato dalle mafie, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere ‘lavato’ della sua provenienza ‘sporca’, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente ‘puliti’. Ecco che seguire i flussi finanziari diventa fondamentale in ogni tipologia di contrasto agli illeciti. Il valore del riciclaggio accertato dalla guardia di finanza nell’ultimo anno e mezzo si è attestato attorno ai 3 miliardi di euro. Un fiume di soldi intercettato grazie alle circa 1.300 indagini di polizia giudiziaria avviate, da cui sono scattate denunce per riciclaggio e autoriciclaggio nei confronti di 2.508 persone (di queste 284 agli arresti)”.
“I sequestri effettuati su ordine della magistratura ammontano a 769 milioni di euro. La lotta al fenomeno del riciclaggio non si fa però solo con la repressione. Per contrastarlo al meglio è necessaria anche una seria azione preventiva attraverso le analisi del Nucleo speciale di polizia valutaria delle segnalazioni di operazioni sospette. Delle oltre 131.600 esaminate, 38.600 sono state sottoposte a indagini più approfondite. Di queste, 756 sono risultate attinenti al finanziamento del terrorismo internazionale. Il controllo dei movimenti di soldi presso i confini terrestri e navali, compresi porti e aeroporti e sedi doganali, ha portato – si trova ancora scritto – alla scoperta di 14 milioni di euro illecitamente trasportati al seguito dalle persone che entravano in Italia o ne uscivano. Accertate 8.500 violazioni. Scoperti, infine, reati fallimentari con il sequestro di beni per 725 milioni di euro su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 6 miliardi di euro”.
In mare caccia aperta ai narcotrafficanti, ma anche agli scafisti e a tutti coloro che sfruttano il fenomeno della migrazione. 751 gli arresti e 382 i mezzi sequestrati dalla guardia di finanza nelle nostre acque.
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