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Jack Savoretti, canto l’Italia nel ricordo di mio padre

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La sua voce ruvida, appassionata e struggente ha ammaliato, rapito il pubblico inglese e ora si appresta a conquistare anche quello italiano. Lo scorso 10 maggio è uscito ‘Miss Italia’, il primo album (Capitol Records italy/Universal Music Italia) interamente in italiano del cantautore italo-inglese Jack Savoretti. Nato a Londra da padre italiano e madre tedesco-polacca, incarna alla perfezione la fisionomia del giovane cantautore influenzato dalla musica cantautorale americana, inglese e italiana. A LaPresse Savoretti racconta in esclusiva questo suo ritorno discografico con un progetto completamente inedito. “Ho sempre adorato cantare in italiano, mi è stato chiesto da tanti anni perchè non lo facevo, ma non volevo farlo tanto per fare. Poi quando è mancato mio padre c’è stato un momento della mia vita che ho voluto affrontare facendo qualcosa con più impegno di come non ho mai fatto in vita mia. Quindi ho cercato di esprimermi attraverso la musica, come faccio sempre, ma in inglese non bastava. Avevo bisogno di qualcosa in più e ho scoperto che la soluzione era imparare a scrivere in italiano ed esprimermi nella lingua che mi identifica di più e che mi lega di più al ricordo di mio padre. L’idea è partita da lì”, ha raccontato il cantautore da oltre un milione di copie vendute grazie a 7 album pubblicati in lingua inglese (di cui 2 arrivati al primo posto della classifica UK) in oltre 10 anni di carriera.

“E’ stato molto difficile, sono stato in Italia per quasi due anni. Non volevo che fosse un album solo in italiano, volevo che fosse un album mio ma in italiano. E ci è voluto tanto per trovare quella naturalezza”, ha aggiunto riferendosi alla sua volontà di incidere un disco nel suo stile blues ma nella lingua del suo paese di origine. Jack nella sua crescita è stato influenzato da autori come “i grandi cantautori genovesi, liguri, ma non soli, anche i Battisti, i Cocciante, i Venditti. L’ultimo concerto che abbiamo visto insieme con mio padre è stato proprio uno di Venditti a Lugano cantando a squarciagola tutta la sera”. “La musica italiana mi ha influenzato tanto, è quella che mi ha legato all’Italia e a mio padre. Grazie a questa esperienza, in un momento molto brutto della mia vita mi ha salvato e mi ha tenuto a galla”, ha raccontato ancora con riferimento alla perdita del padre Guido, un mediatore marittimo che lasciò l’Italia a metà degli anni ’70 rifugiandosi a Londra dopo essere stato testimone di una rapina a una banca da parte delle Brigate Rosse.

Il singolo che dà titolo all’album, ’Miss Italia’, che si può leggere anche con un ‘mi manca l’Italia (to miss in inglese vuol dire mancare, ndr)’, è proprio un omaggio al nostro Paese. “Una canzone venuta dal cuore, ma anche con tante risate. È stata una canzone scritta con il sorriso. Volevo fare qualcosa di non italiano, ma parlare dell’Italia. Un contrasto tra una musica non propriamente italiana ma che parla dell’Italia. Un po’ come sono io, che non sono proprio totalmente italiano ma parlo sempre dell’Italia”, ha spiegato. “E’ una sorta di polaroid, se vogliamo, di solito c’è superficialità nel come si vede l’Italia dal di fuori mentre se vai a vedere nel profondo c’è qualcosa di molto più affascinante”, ha aggiunto Savoretti che in questo periodo ha vissuto nel nostro paese: “Ho conosciuto una Italia diversa da quella vissuta da uno che viene e che va. Restare più a lungo mi ha fatto andare oltre la superficialità. Ho trovato qualcosa di affascinante, un Paese che si sta risvegliando”, ha detto. “Oggi vedo tanti artisti anche della mia età o più giovani che riescono ad esprimersi e a raccontare l’Italia di oggi. E’ questo il bello – ha proseguito – è la musica che definisce dove va l’industria e non l’industria che dice dove va la cultura della musica ed è una cosa molto sana”.

Grande appassionato di sport e di calcio (“sono nato azzurro con il cuore rossoblù del Genoa”) Savoretti non esclude in futuro di cimentarsi in quella che è la competizione per eccellenza per un musicista italiano: il Festival di Sanremo. “Adoro il Festival, ho avuto il privilegio di andarci con artisti per cui nutro il massimo rispetto, come Diodato (quest’anno cantando ‘Amore che vieni, amore che vai’ di Fabrizio De André) e gli Ex Otago. Mi sono divertito. Adoro il fatto che un paese si fermi per una settimana, mentre l’unica cosa che mi fa strano è la parte competitiva”, ha detto. E a proposito di competizioni, in passato Jack ha seguito per i media inglesi l’Eurovision e sull’edizione di quest’anno ha detto: “Angelina Mango era meravigliosa, la performance più di classe è la sua. Sono un suo grande fan, credo che quello che ha fatto era tanta roba. Ma ormai Eurovision più che un festival della musica è un festival della tv europea, quindi contano molto la performance e l’intrattenimento”, ha concluso Savoretti che porterà in Italia il suo nuovo lavoro (in cui è presente anche una splendida versione di ‘Senza una donna’ di Zucchero e il singolo ‘Ultime parole’ featuring Natelie Imbruglia) questa estate in sei concerti in location suggestive come Villa Arconati a Milano e l’Auditorium Della Conciliazione a Roma.

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