Roma, 19 ago. (LaPresse) – “Un Paese che annuncia di voler cambiare non poteva permettersi di dire che restava il vecchio direttore”. Così Antonio Natali, fino a ieri direttore degli Uffizi, ha commentato con ‘Repubblica’ la notizia della sua sostituzione. “L’amarezza – aggiunge – l’ho già avuta quando ho capito quale era il copione. Ma ho continuato a lavorare come sempre, come se dovessi restare agli Uffizi fino all’anno Tremila”. E aggiunge: “Io non ho niente da rimproverarmi”. A Firenze dal 2006, era in lizza per la riconferma, ma “vuol dire che si pensa ci possa essere di meglio”.
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