Vittoria schiacciante della premier Jacinda Ardern alle elezioni generali in Nuova Zelanda. Quando è stato già conteggiato il 94,1% dei voti, risulta che il suo partito laburista si attesta al 49%, nettamente davanti rispetto al rivale conservatore Partito nazionale, fermo al 27%. Ardern così non solo si assicura un secondo mandato da premier, ma avrà una maggioranza assoluta il Parlamento che le consentirebbe di non formare alleanze di governo, cosa che non succedeva in Nuova Zelanda da quando 24 anni fa è stato introdotto un sistema proporzionale.
Il voto originariamente era in programma per settembre, ma è stato rinviato di un mese per via della pandemia di coronavirus. I seggi hanno aperto alle 9 locali e hanno chiuso alle 19 locali. Oltre un milione di persone, però, cioè un numero record, si era già espressa con il voto anticipato, che è stato aperto dal 3 ottobre. Ardern, 40 anni, era stata eletta la prima volta nel 2017 e allora i laburisti si allearono con latri due partiti: l’anno dopo diventò la prima leader al mondo a partorire mentre era in carica, diventando un modello per le madri lavoratrici di tutto il mondo. Nel 2019, poi, venne elogiata per la sua gestione degli attacchi del 15 marzo a due moschee di Christchurch, dove un suprematista bianco uccise 51 fedeli musulmani: a seguito di quei fatti si mosse rapidamente per far approvare nuove leggi che vietavano i tipi più pericolosi di armi semiautomatiche. A essere premiata alle urne, probabilmente, è stata anche la sua gestione della pandemia: attualmente non c’è alcuna diffusione locale del virus nel Paese di 5 milioni di abitanti, dove non sono più richiesti uso di mascherine e distanziamento.
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