Il cda della Rai ha dato il via libera a Marcello Foa, come presidente della Rai, come indicato dal governo. Lo si apprende durante la riunione in viale Mazzini. Per Foa un astenuto e un solo voto contrario, quello di Rita Borioni, in quota Pd, che aveva annunciato già lunedì il suo no alla scelta di Foa. Il Cda della Rai, inoltre, ha nominato come amministratore delegato Fabrizio Salini.
Mercoledì, 1 agosto, la Vigilanza sarà chiamata a dare il suo ok vincolante a maggioranza di due terzi sul presidente. E i voti di Forza Italia saranno determinanti.
Erano presenti i consiglieri Fabrizio Salini, nominato sempre dal Mef, Rita Borioni, Beatrice Coletti, Igor De Biasio, Giampaolo Rossi, eletti dal Senato e dalla Camera dei Deputati, e Riccardo Laganà, eletto dai dipendenti Rai. I consiglieri hanno nominato con il voto contrario del consigliere Rita Borioni e l’astensione del consigliere Riccardo Laganà come presidente del Cda Marcello Foa che ha lasciato la Sala del Consiglio al momento della votazione. Il Consiglio ha successivamente nominato Amministratore delegato dell’azienda Fabrizio Salini come da indicazioni del Ministero dell’Economia.
“Ringrazio il Cda della Rai per la fiducia accordatami e attendo con rispetto il voto della Commissione Parlamentare di Vigilanza della Rai. Esprimo apprezzamento per il clima molto costruttivo della riunione odierna e sono davvero lieto di partecipare a un Consiglio composto da personalità così competenti e preparate – dichiara in una nota Marcello Foa – Nel ricordare il mio percorso professionale ho ribadito il mio impegno a garantire l’autonomia dei giornalisti per un’informazione di servizio pubblico che sia autorevole, indipendente e autenticamente pluralista – aggiunge – La Rai è una risorsa per il Paese e non solo per l’informazione, risorsa che va onorata e difesa nell’interesse esclusivo dei cittadini”. Le logiche della partitocrazia, assicura “sono estranee ai miei valori e alla mia cultura che, invece, contemplano un solo impegno incrollabile: quello nei confronti di un giornalismo libero, trasparente e intellettualmente onesto, senza pregiudizi ideologici”.