Una “forza tranquilla” che parla alla “maggioranza silenziosa” degli italiani, ma in grado anche di rispondere “colpo su colpo” alla battaglia “nel fango” ingaggiata dal M5S. Dopo aver sfiorato quota “22 virgola” quando al Nazareno andava in scena la ‘guerra’ delle liste, Matteo Renzi si gode i primi sondaggi in crescita, che danno il Pd oltre il 23,7% ‘con vista’ sul 24.
“Diciamolo con forza: noi vogliamo arrivare primi. Punto – ribadisce il segretario dem – Vogliamo essere il primo partito, vogliamo essere il primo gruppo parlamentare”. La partita per il primo posto sul proporzionale, che assegnerà la grande maggioranza dei seggi, chiarisce “non riguarda Berlusconi e neppure Salvini. È una sfida a due, tra noi e i Cinque Stelle“. Loro, attacca “vogliono una campagna elettorale giocata nel fango. Noi no. Ma se vogliono stare sul fango dobbiamo rispondere colpo su colpo”. E per Renzi il Pd ha “molti argomenti” per farlo: “Parlano di trasparenza e poi nascondono i loro bilanci; quasi tutti i loro leader territoriali sono indagati o addirittura a processo ma hanno il coraggio di parlare, loro, di impresentabili; stanno nascondendo alcuni candidati (e invita ad annotare questi nomi: Cunial in Veneto, Dessì in Lazio, ma ricordatevi che siamo ancora all’inizio). Sarebbe interessante domandarsi il perché; utilizzano i fondi parlamentari europei in modo illegittimo; nascondono senza troppa fortuna le impronte digitali dalle Fake News”, elenca.
Il leader dem sa comunque che non è tra gli elettori pentastellati che può ‘rosicchiare’ consensi. Per arrivare primi al traguardo Renzi punta a convincere gli indecisi (“sono centinaia di migliaia, è il momento di farsi sentire”) a fare del Pd il “punto di riferimento di chi vuole andare avanti. Di chi non vuole fermarsi”. Il 5 marzo, ribadisce, “se non ci sono le condizioni è giusto tornare al voto. Dopodiché sarà il presidente della Repubblica a fare le sue valutazioni”.
Ancora un “no” agli estremisti, “e in questo momento”, oltre al M5S, anche “il centrodestra è estremista perché Berlusconi fa il moderato ma i posti in lista li ha presi la Lega”. Il segretario invece vuole far della responsabilità la sua bandiera, sperando sia premiata “dal buonsenso degli italiani” il giorno del voto. “Nessuno deve scambiare la nostra responsabilità con la paura – avverte – se vogliono il fango, risponderemo colpo su colpo. Quindici su quindici come dicono i tennisti”.