Tim intende procedere a 7.500 uscite volontarie entro il 2020, di cui 4.000 prepensionamenti in base all’articolo 4 della legge Fornero. Una proposta che prevede “degli approfondimenti necessari da compiere”, un piano “che presenta luci e ombre”, commenta il segretario generale della Uilcom, Salvatore Ugliarolo, dopo l’incontro che si è svolto questa mattina a Roma tra i rappresentanti dei lavoratori e dell’azienda.
“Sono 5.000 i lavoratori che potenzialmente avrebbero diritto all’uscita anticipata, secondo la legge Fornero”, spiega Ugliarolo. L’azienda, prosegue il sindacalista, “sarebbe intenzionata a chiudere gli accordi entro febbraio, per inserire le decisioni prese all’interno del piano industriale”, che Tim presenterà il prossimo 6 marzo. Ma i sindacati non hanno confermato la scadenza proposta da Tim, dato che “c’è la necessità di approfondire, dobbiamo capire meglio le garanzie rispetto al core business del programma di rete e gli effetti della solidità espansiva, non possiamo ancora dare una data certa”, commenta ancora Ugliarolo.
Tim ha proposto ai sindacati “l’assunzione di 2.000 persone“, ha aggiunto, spiegando che un così alto numero di ingressi non si registrava in azienda “da 10 anni e anche di più”.