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Ucraina, al via conferenza di pace in Svizzera: Putin assente

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Le ultime notizie dal conflitto in Ucraina, all’indomani della dichiarazione finale del G7 in Puglia, in cui i leader dei ‘Grandi della Terra’ hanno ribadito che Mosca pagherà per i danni causati dalla sua guerra di aggressione. Mentre il presidente russo Vladimir Putin si è detto disposto a negoziare la pace se Kiev cederà le quattro regioni annesse, ipotesi rifiutata dal leader ucraino Zelensky, prende il via oggi la conferenza di pace in Svizzera

IN AGGIORNAMENTO

09:47 Media: Berlino blocca nuovo pacchetto sanzioni contro Mosca

Venerdì i Paesi dell’Unione Europea non sono riusciti a trovare un accordo su nuove sanzioni contro il settore del gas naturale liquefatto della Russia: la Germania ha fatto saltare l’accordo alla vigilia della conferenza sulla pace in Ucraina. Ne dà notizia Politico che cita sei diplomatici dell’Ue. Il punto cruciale del pacchetto, spiega il sito di notizie, era il divieto per i Paesi di riesportare il gnl russo dai porti dell’Ue e di finanziare i terminali di gnl previsti nell’Artico e nel Baltico. “Una volta si diceva che dovevamo sempre incolpare l’Ungheria, e ora è la Germania”, ha commentato con Politico un diplomatico dell’Ue. 

09:26 Al via conferenza sulla pace in Svizzera, Putin assente

Oltre 50 capi di Stato e di governo sono attesi in Svizzera dove oggi inizierà la Conferenza sulla pace in Ucraina. Saranno presenti circa 100 delegazioni, tra cui organismi europei e Nazioni Unite. L’incontro si terrà presso il resort Bürgenstock, affacciato sul Lago dei Quattro Cantoni, e vedrà la partecipazione, oltre che del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e dei leader occidentali, anche dei presidenti di Ecuador, Costa d’Avorio, Kenya e Somalia. Non ci sarà invece il presidente russo Vladimir Putin, un’assenza che, secondo i critici, toglierà efficacia al vertice.

Per gli Usa parteciperà la vicepresidente Kamala Harris, mentre Turchia e Arabia Saudita hanno inviato i loro ministri degli Esteri. I principali Paesi in via di sviluppo come il Brasile, osservatore dell’evento, l’India e il Sudafrica, saranno rappresentati a livelli inferiori. La Cina, che sostiene la Russia, si è unita a decine di Paesi che non partecipano alla conferenza. Pechino sostiene che qualsiasi processo di pace debba vedere la partecipazione sia della Russia che dell’Ucraina e ha proposto le proprie idee per la risoluzione del conflitto. Le truppe russe, che ora controllano quasi un quarto del territorio ucraino a est e a sud, hanno guadagnato territorio negli ultimi mesi. Quando l’estate scorsa si è iniziato a parlare di un’iniziativa di pace ospitata dalla Svizzera, le forze ucraine avevano da poco riconquistato ampie porzioni di territorio, in particolare nei pressi delle città di Kherson, nel sud, e Kharkiv, nel nord.

Sullo sfondo della battaglia e delle strategie diplomatiche, gli organizzatori del vertice hanno presentato tre punti all’ordine del giorno: la sicurezza nucleare, ad esempio nella centrale di Zaporizhzhia controllata dalla Russia; l’assistenza umanitaria e lo scambio di prigionieri di guerra; la sicurezza alimentare globale, che è stata messa a rischio dallo stop alle esportazioni attraverso il Mar Nero. Questa lista, che racchiude alcune delle questioni meno controverse, è ben lontana dalle proposte e dalle speranze espresse da Zelensky nella sua formula di pace in 10 punti che risale alla fine del 2022. Il governo di Putin vuole che qualsiasi accordo di pace sia costruito sulla base di una bozza negoziata nelle prime fasi della guerra, che includeva disposizioni per lo status di neutralità dell’Ucraina e limiti alle sue forze armate, ritardando i colloqui sulle aree occupate dalla Russia. Nel corso degli anni, la spinta dell’Ucraina a entrare nell’alleanza militare della Nato ha irritato Mosca. Con l’attenzione del mondo rivolta di recente alla guerra a Gaza e alle elezioni nazionali del 2024, i sostenitori dell’Ucraina vogliono riportare l’attenzione sulla violazione del diritto internazionale da parte della Russia e sul ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina. L’International Crisis Group, una società di consulenza che lavora per porre fine ai conflitti, ha scritto questa settimana che “a meno di una grande sorpresa”, è “improbabile che l’evento produca molte conseguenze“. “Tuttavia”, ha aggiunto, “il vertice svizzero è un’occasione per l’Ucraina e i suoi alleati di sottolineare ciò che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto nel 2022 e ripetuto nella risoluzione del febbraio 2023 su una pace giusta in Ucraina: l’aggressione totale della Russia è una palese violazione del diritto internazionale”.

 

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