(LaPresse) – “Oggi pace è una parola quasi proibita, censurata. Grazie all’iniziativa del teatro Ghione è tornata a circolare più liberamente, ma questo segnale di disgelo non è arrivato alla stampa italiana”. Così Michele Santoro nel corso della conferenza stampa alla FNSI convocata per lanciare l’appello “La pace proibita” rivolto al Parlamento italiano. Presenti anche la comica Sabina Guzzanti e il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio. “Con l’iniziativa del Teatro Ghione volevamo fare un atto di ribellione al pensiero unico e siamo stati travolti dalla partecipazione – continua Santoro – significa che c’é un’opinione pubblica bloccata e che non viene rappresentata. Per cui chiediamo un riequilibrio delle rappresentanze di tutte le posizioni nel servizio pubblico”.
Ucraina, Santoro: “Pace è una parola censurata, Rai riequilibri ospiti”
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