Resta altissimo l’allarme di Nato e partner per il timore di un’aggressione russa all’Ucraina, mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto ai concittadini di “andarsene ora” dal Paese. La preoccupazione degli Usa è stata espressa anche dal segretario di Stato, Antony Blinken, che a Melbourne ha parlato di “segnali molto preoccupanti” nell’escalation russa, con il trasferimento di altri soldati attorno ai confini: “un’invasione potrebbe avvenire in ogni momento e, per essere chiari, anche durante le Olimpiadi”, ha affermato. I Giochi di Pechino si chiuderanno il 20 febbraio.
Mosca continua a dire di non intendere invadere, mentre ha oltre 100mila soldati ammassati al confine ucraino e ieri (giovedì) ha dato il via a esercitazioni militari con Minsk, in territorio bielorusso. Stoltenberg è intervenuto dalla Romania, parlando sullo sfondo di alcuni aerei da guerra. “C’è il rischio di un conflitto armato in Europa. Il numero di soldati russi cresce e il tempo degli avvertimenti diminuisce”, ha detto, è possibile Mosca compia “un’invasione vera e propria” o “altri tipi di azioni aggressive, incluso il tentativo di destituire il governo di Kiev”, mentre nel Paese “ci sono molti agenti dell’intelligence russa operativi”.
Guardando allo scenario peggiore, Biden ha anche detto che gli Usa non invierebbero soldati in Ucraina a salvare i cittadini statunitensi: “Quando americani e russi si sparano a vicenda, è guerra mondiale”. Ha messo in guardia che “le cose potrebbero accadere molto velocemente”, mentre altri Paesi come Giappone e Olanda hanno vietato i viaggi in Ucraina e chiesto ai loro cittadini di lasciare la nazione.
Mentre la diplomazia sinora non ha disinnescato la tensione, a Mosca è andato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace. Solo ieri l’incontro tra la ministra degli Esteri di Londra Liz Truss e l’omologo Sergey Lavrov si è svolto in un’atmosfera glaciale, tanto che Truss ha accusato Mosca di “retorica da guerra fredda”. In Australia si sono invece incontrati Blinken e le controparti di Australia, Giappone e India, nel formato Quad. Hanno discusso vari temi, tra cui l’alleanza tra Mosca e Pechino, che la ministra degli Esteri australiana Marise Payne ha definito “preoccupante”.
Intanto, proseguono le esercitazioni militari. Kiev, che porta avanti a sua volta proprie manovre, ha chiesto spiegazioni a Mosca. Ha invocato il meccanismo “di riduzione del rischio” previsto dal Documento di Vienna (che prevede trasparenza militare nell’ambito dell’Osce), per cui se non otterrà chiarimenti chiederà una riunione straordinaria dei membri. L’Ucraina ha accusato poi la Russia, oltre che per le esercitazioni in Bielorussia, di aver bloccato il suo accesso al mare, mentre Mosca si prepara per le manovre navali della prossima settimana attorno alla Crimea (annessa dalla Russia nel 2014), nel mar Nero e mar di Azov.
Il Cremlino, intanto, ha confermato che il presidente francese Emmanuel Macron ha rifiutato di sottoporsi al test del coronavirus, quando ha fatto visita a Putin a Mosca. Nell’occasione, molti avevano notato il lungo tavolo ai cui estremi si erano seduti i due presidenti, a una distanza di circa 4 metri. Reuters, citando due fonti dell’entourage di Macron, aveva riferito che ciò è stato dovuto al rifiuto del francese di sottoporsi a test in Russia, per evitare che Mosca entrasse in possesso del suo dna.