Dopo la prima tornata di ieri con i partiti minori oggi il premier incaricato Mario Draghi vedrà aPalazzo Chigi le Autonomie, Liberi e Uguali, Italia Viva, Fratelli d’Italia, Partito democratico e Forza Italia, la cui delegazione sarà guidata da Silvio Berlusconi. Domani toccherà a Lega e Cinque Stelle. Beppe Grillo è a Roma per incontrare Conte e i vertici del Movimento
10.47 – Salvini: “Con un programma che aiuta il paese faremo nostra parte”
Matteo Salvini si dice pronto a sostenere un governo Draghi, ma ad alcun condizioni. “Se c’èun programma che permette di aiutare il Paese noi la nostra parte la facciamo, altrimenti la parola torna agli italiani”, afferma ai microfoni di Rainews 24 il leader del Carroccio, che chiarisce: “Se i Cinque stelle vogliono una patrimoniale su casa e risparmi io non posso stare dentro il governo”.
10.20 Zingaretti: “Conte non è il leader del Pd, ma ora spirito unitario con M5S”
“Pd e M5S sono partiti plurali, siamo molto diversi ma quello che sta prevalendo è una responsabilità di chi ha votato la fiducia a Conte, deve prevalere lo spirito unitario. Possiamo dimostrate che la politica può salvare l’Italia. Conte non è un leader del Pd e non pensa di diventarlo, ha rilanciato il suo rapporto con il M5s. Vuole scommettere un patrimonio unitario che ci ha permesso di sconfiggere la destra estrema”. Così il segretario Pd Nicola Zingaretti, a Radio Anch’io su Rai Radio1.
10.18 – Zingaretti: “Lega? Se pronta a governo europeista ne parleremo”
“Noi porteremo a Draghi le nostre proposte, appena discusse in Direzione. Al primo punto c’è il tema di un forte ancoraggio all’Europa. La Lega è d’accordo? Poi proporremo una riforma del fisco che non intacchi il principio di progressività, altro che flat tax: la Lega è d’accordo? Potrei continuare, mi pare che ci si trovi di fronte a due forze chiaramente alternative…”. lo dice il leader del Pd Nicola Zingaretti a La Stampa. “Ogni fase politica ha le sue regole… Quello che avevamo da dire sul tema, lo abbiamo detto più volte e con chiarezza: ripeterlo ora sarebbe solo un’interferenza – quasi una pressione – nel lavoro del presidente incaricato. Quando vedremo Draghi ricapitoleremo: e se la Lega si dicesse pronta ad entrare in un governo europeista, con un programma europeista e guidato dall’ex Presidente della Banca centrale europea, ne parleremo. Ma lei ci crede? Discuterne adesso non ha gran senso”, ha aggiunto.
“Il presidente incaricato è al lavoro e sono sicuro che troverà ampie disponibilità da parte di tutte le forze responsabili”m ha spiegato Zingaretti.