Sabato contro la Fiorentina, Eni Aluko giocherà la sua ultima partita con la maglia della Juventus Women. Prima dell’addio al calcio nostrano l’attaccante inglese di origini nigeriane ha rivelato alcuni problemi avuti fuori dal campo: “Gli ultimi sei mesi in particolare sono stati difficili. Penso che sia giusto dire che le cose sono state un po’ più irregolari“, ha scritto Aluko, tracciando un bilancio della sua esperienza italiana nel suo blog sul prestigioso quotidiano inglese The Guardian.
“A volte Torino sembra indietro di decenni in termini di apertura verso le persone straniere. Mi sono stancata di entrare nei negozi e sentirmi come se il proprietario si aspettasse che rubassi”, ha spiegato la bianconera. “Tante volte all’aeroporto di Torino sono stata controllata dai cani antidroga, come se fossi Pablo Escobar”, ha aggiunto. “Non ho sperimentato alcun tipo di razzismo dai tifosi della Juventus o all’interno del campionato femminile, ma c’è un problema in Italia e nel calcio italiano”.
“Queste dichiarazioni pesano come un macigno” ha commentato il sindaco di Torino, Chiara Appendino, ma la città “non si rassegna. Perché la storia di Torino è una storia di porte aperte, non chiuse. Pesano perché oggi, purtroppo, nel nostro Paese episodi di discriminazione sono tornati a diffondersi”.