Enrico Letta di primo mattino, prima del settimo voto a Montecitorio, riunisce i grandi elettori del PD e la delegazione di Partito. “Oggi si riparte con un metodo di confronto caratterizzato da un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale” è la prima osservazione del segretario. “Si è ragionato di vari nomi, tanti, dal nome di Draghi, a Mattarella, la Cartabia, la Severino, la Belloni e gli altri come Amato e Casini” dice all’assemblea “Attorno a tutti questi nomi si è cominciato a discutere. Poi ciascuno ha fatto delle verifiche a casa sua. Appena ciò è accaduto Salvini è uscito con la solita logica del ‘sono io che do le carte’. Questo ha creato un cortocircuito anche coi Cinque Stelle – ha aggiunto – Appena Salvini ha parlato ho capito che l’ipotesi a cui faceva riferimento sarebbe stata bruciata. A causa di questo metodo”.
“Bisogna fare il possibile perchè la quadratura del cerchio avvenga, dopodichè c’è la saggezza del Parlamento e assecondare la saggezza del Parlamento è democrazia”
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