“Lo siamo stati anche noi italiani, pensiamoci quando vediamo arrivare in Europa i migranti della nostra travagliata epoca”. Nella giornata del Sacrificio del lavoro che si celebra a Marcinelle, in Belgio, nell’anniversario della tragedia in cui persero la vita 136 italiani l’8 agosto 1956, il ministro degli Affari esteri, Enzo Moavero Milanesi manda un messaggio al vicepremier Matteo Salvini sul tema dell’immigrazione.
“Gli italiani emigrati e i loro discendenti – ha scritto il titolare della Franesina in una nota – hanno saputo inserirsi, a pieno titolo, con valore e vigore, nelle realtà estere in cui si erano recati. Le arricchirono con la loro opera, intellettuale e manuale. Tutti ce lo riconoscono e in alcuni paesi – pensiamo proprio al Belgio di Marcinelle – sono ascesi anche ai massimi livelli delle responsabilità di governo. Riflettiamo con consapevolezza e giusto orgoglio su queste esperienze di molti fra i nostri padri e nonni. Riconosciamo, con convinto rispetto, il loro inestimabile contributo alla storia d’Italia e dei luoghi dove si recarono. Non scordiamoci mai dei loro sacrifici. Pensiamoci, quando vediamo arrivare in Europa i migranti della nostra travagliata epoca“.
L’intervento non è piaciuto a Fratelli d’Italia: “Gli Italiani che emigrarono hanno portato lavoro e qualità e chi ci ha ospitato ha preteso che rispettassimo fino all’ultima regola, perseguitando correttamente chi non lo fece”, ha dichiarato il capogruppo Fdi alla Camera Francesco Lollobrigida. “Il richiamo di Moavero o è inutile o è fuorviante rispetto alla necessaria azione per impedire una invasione di clandestini che con gli emigranti italiani non c’entra nulla. Il Ministro degli Esteri eviti paragoni impropri e offensivi”.