L’Oms avverte l’Europa sulla somministrazione dei vaccini. “I vaccini rappresentano la nostra migliore via d’uscita da questa pandemia. Non solo funzionano, ma sono anche molto efficaci nel prevenire le infezioni. Tuttavia, il loro lancio è inaccettabilmente lento. Fintanto che la copertura rimane bassa, dobbiamo applicare le stesse misure sanitarie e sociali che abbiamo applicato in passato, per compensare i ritardi nei programmi. Vorrei essere chiaro: dobbiamo accelerare il processo aumentando la produzione, riducendo gli ostacoli alla somministrazione dei vaccini e utilizzando ogni singola fiala che abbiamo in magazzino, ora”. Lo ha detto Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, secondo una nota.
Preoccupa la nuova impennata di contagi in Europa
“Solo 5 settimane fa, il numero settimanale di nuovi casi in Europa era sceso a meno di 1 milione, ma ora la situazione della Regione è più preoccupante di quanto non si sia visto da diversi mesi. Ci sono rischi associati all’aumento della mobilità e dei raduni durante le festività religiose. Molti Paesi stanno introducendo nuove misure necessarie, tutti dovrebbero seguirle il più possibile”. Lo ha detto Dorit Nitzan, direttrice regionale per le emergenze per l’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa. L’Europa, si legge in una nota, “rimane la seconda più colpita dal Sars-CoV-2” al mondo, “con un numero totale di decessi che si avvicina velocemente al milione e il numero totale di casi che sta per sorpassare i 45 milioni”. In tutta la regione, 50 Paesi o territori hanno segnalato la “preoccupante variante B.1.1.7, inizialmente rilevata dal Regno Unito e ora predominante nella regione. Poiché questa variante è più trasmissibile e può aumentare il rischio di ospedalizzazione, ha un maggiore impatto sulla salute pubblica e sono necessarie ulteriori azioni per controllarla”, ha scritto l’Oms.
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