Elizabeth Alexandra Mary Windsor non era nata per indossare la Corona. Ma il destino è intervenuto e la donna che è poi diventata la regina Elisabetta II festeggia domenica i 70 anni sul trono, un regno senza precedenti che l’ha resa un simbolo di stabilità mentre il Paese navigava in un’era di incertezza. È atteso che domenica Elisabetta ricordi in privato il cosiddetto Accession Day, cioè il giorno in cui il padre re Giorgio VI morì nel 1952 e lei diventò regina. Per lei, fra l’altro, sarà il primo anno senza il marito Filippo. Ma la giornata darà ufficialmente in via all’anno del suo Giubileo di platino, per il quale Buckingham Palace ha rivelato un vasto programma di festeggiamenti che vanno dalle feste nei quartieri a una gara per realizzare un nuovo dessert e culmineranno in un weekend lungo di quattro giorni, dal 2 al 5 giugno.
Dai suoi primi giorni da giovane reale glamour con corone scintillanti alla sua più recente incarnazione di nonna della nazione, la regina Elisabetta ha testimoniato eventi epocali che vanno dalla fine dell’Impero britannico all’avvento del multiculturalismo, dalla nascita del terrorismo internazionale alle sfide poste da Brexit e pandemia di Covid-19. In un mondo di cambiamenti incessanti, lei è stata una costante, rappresentando gli interessi del Regno Unito all’estero, plaudendo ai successi del Paese e dolendosi per i suoi fallimenti, ma sempre restando al di sopra dello sfilacciamento della politica.
I 70 anni sul trono cadono nel momento in cui il governo di Boris Johnson, scosso dal cosiddetto partygate, perde pezzi. Poche ore fa si è dimessa un’altra collaboratrice del premier, che fa salire a 5 il numero degli assistenti che hanno lasciato. Fra loro una consulente chiave, Munira Mirza, che lavorava con Johnson da oltre 10 anni. Il numero 10 di Downing Street fa sapere che Johnson ha ancora il controllo del governo nonostante tutto e che non si attendono altre dimissioni nelle prossime ore, ma di certo Johnson da questa settimana è uscito indebolito. E secondo la Bbc sono 17 i deputati conservatori che hanno presentato lettere di sfiducia nei confronti del premier (per mettere in discussione la sua leadership ne servono 54).
La storia della Regina Elisabetta
La monarca, 95 anni, è sempre rimasta al di sopra della politica. La sua costanza – ritiene lo storico reale Hugo Vickers – potrebbe valerle un epiteto reale come quelli di alcuni predecessori come Guglielmo il conquistatore, Edoardo il confessore e Alfredo il grande. “Ho sempre pensato che dovesse essere chiamata Elisabetta la salda”, ha detto Vickers ad Associated Press. “Penso sia un modo perfetto per descriverla. Non si aspettava di essere regina ma ha sposato quel ruolo”. Come figlia più grande del secondo figlio di re Giorgio V, ci si aspettava che Elisabetta avrebbe vissuto la vita di una reale di secondo piano quando nacque il 21 aprile del 1926: cani, cavalli, una casa in campagna, una vita confortevole ma senza eventi di rilievo.
Tutto cambiò però 10 anni dopo, quando suo zio, re Edoardo VIII abdicò per potere sposare Wallis Simpson, americana e divorziata. Il padre di Elisabetta diventò re Giorgio VI, mettendo in luce la giovane principessa ereditaria. Nel 1952 la giovane principessa si imbarcò per un viaggio nel Commonwealth al posto del padre, che non stava bene. E si trovava in un isolato lodge del Kenya con il principe Filippo quando ricevette la notizia della morte del padre. Tornò immediatamente a Londra e da lì cominciò la sua vita di regina.
Negli ultimi 70 anni ha condiviso confidenze con 14 primi ministri e ha incontrato 13 presidenti degli Stati Uniti. Una volta all’anno, va da Buckingham Palace alla Camera dei Lord per il cerimoniale di apertura del Parlamento. E quando i leader mondiali vengono in visita, ospita banchetti di Stato durante i quali i suoi diamanti scintillano sotto le luci della TV e presidenti e primi ministri si preoccupano di capire se inchinarsi e quando fare un brindisi. Ma sono gli eventi meno sontuosi che legano la regina al pubblico. Un’immagine che resta nella memoria di tutti è quella di aprile: quando Filippo è morto durante la pandemia, Elisabetta, con una mascherina nera, ai funerali era seduta sola in una panca della chiesa per via del distanziamento, dimostrando silenziosamente che le regole valevano per tutti, in particolare per lei.
![](https://blablive.com/wp-content/themes/flex-mag-child/images/B-Lab-logo.png)