La percentuale di acqua potabile dispera nel territorio di Roma Capitale è del 44,97%. Lo rende noto l’Acea, rispondendo al Foia (Freedom of information act) dell’Agi che aveva chiesto l’accesso ai dati. L’età media delle tubature della città di Roma è di circa 50 anni. “Il fabbisogno idrico, secondo le previsioni – si legge nel documento – dovrebbe attestarsi sui livelli dell’ultimo anno. Da qui la necessità di attuare ogni azione per limitare al massimo sprechi e dispersioni lungo la rete, soprattutto se dovessero verificarsi altri periodi così severamente siccitosi. Acea, per questo motivo, ha avviato, a partire dagli ultimi tre mesi, su spinta del nuovo management, un’ispezione massiva della rete idrica come non è mai stata fatta: metà della rete, circa 3.000 chilometri, è già stata controllata e il lavoro si concluderà in ottobre. Ad oggi sono state individuate 750 perdite occulte, che si traducono in una dispersione stimata di circa 250 litri di acqua al secondo. Tali perdite saranno tutte riparate entro la metà di questo mese di agosto”.
“A Bracciano, nel mese di luglio, abbiamo prelevato dal lago una media di 1.100 litri al secondo, circa 300 l/s in meno rispetto a luglio 2016 e questo rappresenta la prova più evidente dell’efficacia delle azioni di recupero intraprese da Acea. Il dato importante è, dunque, questo: con l’attività di ricerca e riparazione delle perdite e il reperimento di nuove fonti di approvvigionamento idropotabili al momento non disponibili, siamo convinti di arrivare alla prossima estate senza alcuna necessità di attingere dal lago” scrive l’Acea in risposta al Foia, assicurando che “riguardo gli sprechi sarà a breve avviata una capillare campagna informativa per sensibilizzare la cittadinanza ad un uso più responsabile dell’acqua”.
E la società che fornisce l’acqua a Roma ha deciso di investire una somma molto consistente “per avviare ed eseguire opere di monitoraggio, riparazione, bonifiche e potenziamento impiantistico della rete gestita da Acea Ato 2, atti a scongiurare l’uso della fonte strategica di Bracciano, saranno necessari circa 80/100 milioni di euro, che saranno reperiti all’interno del bilancio della società”.
Infine i dati relativi ai consumi della città nel 2016. L’anno scorso sono stati immessi nella rete idrica di Roma 510,08 milioni di metri cubi di acqua, contro i 493,17 del 2015. La fonte di approvvigionamento maggiore è l’acquedotto di Peschiera (Cittaducale, Rieti) con 9,020 metri cubi d’acqua al secondo come portata media giornaliera. Seguono Le Capore (4,215 mc/s), Marcio (4,215 mc/s), Acquoria (0,556 mc/s), Salone (0,225 mc/s), Torre Angela (1,001 mc/s), Finocchio (0,176 mc/s) e Pantano Borghese (0,314 mc/s). Il lago di Bracciano fornisce solo 0,327 mc/s.
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