Il giornalista statunitense Evan Gershkovich, del Wall Street Journal (Wsj), è comparso in tribunale a Mosca, dove la Corte valuterà il ricorso della difesa contro il suo arresto con l’accusa di spionaggio. Il reporter e il governo degli Stati Uniti negano strenuamente le accuse. Giornalisti e sostenitori presenti in tribunale hanno visto per la prima volta dopo settimane il giornalista del Wall Street Journal, che è il primo corrispondente americano dai tempi della Guerra Fredda a essere arrestato in Russia per presunto spionaggio.
In aula anche l’ambasciatore statunitense Lynne Tracy
Gershkovich, che era all’interno di una gabbia di vetro, è parso calmo. In aula anche l’ambasciatore statunitense Lynne Tracy. Il Servizio di Sicurezza Federale russo, o Fsb, ha arrestato Gershkovich a Ekaterinburg, la quarta città più grande della Russia, il 29 marzo, accusandolo di aver cercato di ottenere informazioni riservate su una fabbrica di armi russa. Gershkovich, il suo datore di lavoro e il governo degli Stati Uniti negano che sia coinvolto in attività di spionaggio e ne chiedono il rilascio. In caso di condanna, il giornalista rischia fino a 20 anni di carcere.
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