Hanno avuto paura di poter essere rispediti in Libia e per questo è nata ansia e agitazione a bordo. Garantiscono che non volevano far del male a nessuno, e che, se a bordo della Von Thalassa c’è stato nervosismo, è solo perché hanno avuto il terrore di non poter sbarcare in Italia. Questo, secondo quanto riferiscono fonti investigative, la testimonianza di alcuni dei 67 migranti sbarcati ieri sera dall nave della Guardia Costiera, Diciotti, e che oggi sono stati interrogati dal personale della squadra mobile della Questura, dello Sco della polizia di Roma e da militari del Nsi della guardia costiera.
Tra le persone sentite ci sono anche i due indagati. Si tratta di Ibrahim Bushara, sudanese, e Hamid Ibrahim, ghanese. Per loro l’accusa è di violenza privata in concorso continuata e aggravata in danno del comandante e dell’equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa, che domenica li ha soccorsi insieme ad altri 65 vicino a una piattaforma petrolifera. La procura di Trapani, ieri pomeriggio, ha ricevuto due informative della Squadra Mobile di Trapani, del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Comando Generale del Corpo delle capitanerie di porto sui fatti accaduti a bordo del rimorchiatore Vos Thalassa, battente bandiera italiana. “Sono stati delegati – dicono dalla procura – alla Squadra Mobile di Trapani approfondimenti investigativi in merito alla sussistenza di eventuali ulteriori reati”. Da quanto si apprende, non è previsto al momento l’emissione di un fermo per i due migranti coinvolti.